Venerdì 29 gennaio, alle ore 13.45 a Palazzo Chigi sotto la presidenza del Presidente Giuseppe Conte, si è tenuto il Consiglio dei Ministri n.95.

Il principale provvedimento di cui il Governo si è occupato è stata la proroga di termini in materia di accertamento, riscossione, adempimenti e versamenti tributari.

Questa la nota di Palazzo Chigi.

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giuseppe Conte, del Ministro dell’economia e delle finanze, Roberto Gualtieri, ha approvato un decreto-legge recante disposizioni di proroga di termini in materia di accertamento, riscossione, adempimenti e versamenti tributari.

Il testo prevede l’ulteriore differimento, dal 31 gennaio al 28 febbraio 2021, dei termini previsti per la notifica degli atti di accertamento, di contestazione, di irrogazione delle sanzioni, di recupero dei crediti di imposta, di liquidazione e di rettifica e liquidazione, nonché degli altri atti tributari elencati dall’articolo 157 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34.

Secondo il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, quella trovata in cdm non è "la soluzione ottimale" perché sarebbero servite "misure più articolate".  

Così, invece, si è espressa la viceministra Laura Castelli: "Oggi non si poteva fare diversamente,  per questo è positivo che il Cdm abbia deciso il rinvio di un mese, con la sospensione fino al 28 febbraio, dell'invio e riscossione di atti esattoriali e cartelle. Un Governo nel pieno delle funzioni potrà così affrontare, in modo organico, e all'interno di un disegno complessivo, il tema".  

Indubbiamente il balletto dei rinvii, con la crisi attuale, non sembra davvero la soluzione ideale.  O si cerca una soluzione drastica e tombale, altrimenti chi non può pagare oggi certamente non potrà pagare a fine mese oppure fra tre mesi. 

Governo e parlamentari dovrebbero comprendere che chi ha attività di commercio o private, non ha il soccorso di uno stipendio garantito... figuriamoci quello di un parlamentare! Ragionamento qualunquista? Non credo... bisogna guardare in faccia la realtà e non dimenticare il mondo esterno dopo aver attraversato i portoni dei palazzi istituzionali.