Riceviamo da l critico d'arte Antonio D'Avossa il testo che introduce un'opera filmica che sarà presentata al parco e con piacere pubblichiamo.
LA LENTE DEL NOSTRO TEMPO di Antonio D’Avossa
Il video arte Paradise presentato in prima mondiale al Museo di Arte Moderna di Ascona, Monte Verità (Svizzera) nel 2004, rappresenta un singolare e straordinario omaggio alla figura di Joseph Beuys. Paradise è un’altra visione dell’origine dell’immagine del mondo. E’ la lente del tempo concava e convessa, l’occhio, l’iride, è il contenitore organico del pianeta terra l’oltre, che attraverso il maestro tedesco distribuisce agli uomini un’ utopia concreta e quindi una salvezza, con la Difesa della Natura. Agostinelli si avvicina moltissimo a Beuys attraverso una lente-clessidra, e con un’anfora che contiene tutto: i fiori, i frutti, le piante, le foglie, gli alberi, l’erba, l’acqua, le rocce, la terra e il cielo. Dal Beuys della Piantagione Paradise del piccolo centro abruzzese di Bolognano, all’isola di Praslin alle Seychelles. E’ tutta una visione organica, è una pupilla dell’occhio umano dove avviene lo sdoppiamento e la sua moltiplicazione fluida delle varie moltitudini tutte tese in Difesa della Natura. Marco Agostinelli è uno scultore del video, uno scultore di un esterno che dice l’interno e di un interno che tutto il fuori rende sempre e comunque trasparente, visibile, se non addirittura attraversabile. I suoi lavori producono spessore e riflettono l’altrove ed estroflettono la più ignota interiorità. Chiudono per aprire, incatenano per liberare. Quello di Agostinelli è in questo senso un caso davvero anomalo. Perché l’arte non nasce in lui da una pura e semplice esigenza estetica; ma da un photos per l’esistenza stessa, dove il plasma o sangue del cosmo si offrono ad un continuo processo generativo senza fine, proprio sulla via inaugurata da Joseph Beuys.
Nebbiuno 2024