Anche questa domenica in Bielorussia decine di migliaia di persone si sono riversate in strada a Minsk per chiedere le dimissioni del presidente Alexander Lukashenko, sfidando la polizia antisommossa che nella capitale ha isolato alcune zone, tra cui Piazza Indipendenza, ed ha effettuato almeno 140 arresti.

Quella odierna è l'ennesima manifestazione organizzata dalle opposizioni dopo le elezioni del 9 agosto, il cui risultato, frutto di brogli, ha riconfermato come presidente Lukashenko, al potere da 26 anni.

Anche se manifestazioni in tono minore sono state organizzate in altre città della Bielorussia, come a Brest e Grodno, la protesta principale si è svolta a Minsk dove la polizia era presente in forza, supportata da veicoli corazzati e cannoni ad acqua per proteggere soprattutto le vie di accesso al palazzo presidenziale.


Così, alla folla che manifestava pacificamente con fiori, bandiere e palloncini e che comprendeva persone anziane e bambini, si contrapponevano arcigne file di poliziotti con caschi e scudi, a supporto di un dittatore che oramai rappresenta quasi solo se stesso.


Nessuna dichiarazione da parte di Lukashenko, che però ha voluto comunque mandare indirettamente un messaggio ai manifestanti. Lo ha fatto tramite la sua portavoce, Natalya Eismont, che all'agenzia RIA Novosti ha inviato una foto del presidente bielorusso armato di fucile con indosso un giubbotto antiproiettile.


Il presidente russo Putin ha telefonato oggi a Lukashenko per fargli gli auguri di compleanno e, secondo quanto riferiscono le agenzie, lo ha invitato a visitare Mosca, per mandare al mondo un nuovo messaggio del sostegno da parte del Cremlino, che segue quello relativo all'annuncio di una unità di riserva delle forze di sicurezza russe pronte a intervenire in Bielorussia, se necessario.