Quello che è stato da alcuni quasi indicato come il nemico pubblico numero 1 dell'Italia, l'ex sindaco di Riace Mimmo Lucano, può finalmente tornare a casa.

Finito inizialmente agli arresti domiciliari nell'ambito dell'inchiesta Xenia su possibili illeciti che avrebbe commesso nella gestione dell'accoglienza dei migranti a Riace, una volta scarcerato a Mimmo Lucano era stato poi vietata la dimora nel suo comune, Riace.

Divieto che non era venuto meno neppure dopo le ultime elezioni comunali che avevano sancito la fine di qualsiasi sua possibile influenza o connivenza con la precedente amministrazione, visto che si è insediata una nuova giunta persino di indirizzo politico di segno opposto rispetto a quello di Lucano.

Divieto che non aveva neppure tenuto conto del fatto che il padre dell'ex sindaco, in là con gli anni, sarebbe oramai morente e che per tale motivo, Lucano aveva chiesto di poter tornare a Riace quanto prima per poterlo assistere.

Oggi, finalmente, il Tribunale di Locri ha disposto la revoca del provvedimento, accogliendo l'istanza presentata dagli avvocati difensori di Lucano, Antonio Mazzone e Andrea Daqua.

Una bella novità arrivata proprio nel giorno che celebra la nascita del nuovo Governo, non più a matrice leghista. Una fortunata coincidenza?