Ormai i sionisti non sanno più che inventarsi per giustificare il genocidio in atto a Gaza, e pertanto adesso si limitano ad inveire contro chiunque li metta di fronte alla realtà lanciando contro le solite accuse di antisemitismo.
Inoltre, come ha spiegato il presidente israeliano Herzog a Davos, Israele è preoccupata per il proprio futuro e pertanto, per garantirsi tranquillità, è costretta a radere al suolo la Striscia di Gaza. Queste dichiarazioni non sono uno scherzo malriuscito o una grottesca provocazione. Sono assolutamente vere.
Peccato che Herzog non spieghi perché allora i palestinesi non avrebbero dovuto sterminare gli israeliani, visto che dal 2008 al 2023, IDF, polizia e coloni ebrei ne avevano uccisi più 6.500. Infatti, se ammazzare è il solo modo per garantirsi la sicurezza, allora i palestinesi avrebbero tutto il diritto di assassinare quanti più israeliani possibile.
Se un presidente che rappresenta una nazione va all'estero per rilasciare tali dichiarazioni, significa che tali dichiarazioni rappresentano il comune sentire dei cittadini di quella nazione.
E allora, la comunità internazionale che accusa i palestinesi di non volere una soluzione di pace come può pretendere di far credere che Israele miri o abbia mai mirato ad una soluzione di pace che consenta ai palestinesi di avere un proprio Stato?
E non si tratta neppure più di supposizioni. Giovedì sera, durante una conferenza stampa, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha assolutamente rigettato la possibilità di uno Stato palestinese dopo la guerra tra Israele e Hamas a Gaza, aggiungendo che contrasterà le pressioni degli Stati Uniti in tal senso.
E questo lo ha detto nonostante il segretario di Stato americano Antony Blinken avesse in precedenza dichiarato che Israele non può raggiungere una "vera sicurezza" senza un percorso verso uno Stato palestinese.
E per esser chiaro, Netanyahu, non solo ha ribadito che uno Stato palestinese lui non lo vuole, ma che anche la maggior parte dei cittadini israeliani è contraria. Sono quei bravi e buoni ebrei che, con la bava alla bocca, danno del cretino a chi chiami la Giudea e Samaria con il nome Cisgiordania e non riconosca come "diritto morale" che quel territorio sia posseduto e governato da Israele che, pertanto, in base a ciò si deve estendere dal fiume (Giordano) al mare (Mediterraneo).
Ma non c'è da meravigliarsi, visto che è quanto scritto nello statuto del Likud, il partito di Netanyahu ed è anche per questo che, oltre a radere al suolo Gaza e ad assassinare i palestinesi che vi sono imprigionati, il morale esercito israeliano sta facendo altrettanto nei Territori Occupati.
Questa è la testimonianza di una giornalista palestinese che riassume il risultato del raid che i soldati israeliani hanno compiuto negli ultimi due giorni a Tulkarem, in Cisgiordania...
Sono circa 370 i palestinesi finora uccisi da IDF e coloni ebrei nella Cisgiordania occupata dal 7 ottobre, tra questi, quasi un centinaio erano minorenni.
A Gaza continua il deliberato massacro della popolazione da parte dell'esercito israeliano che, secondo le nuove accuse della Giordania oggi l'IDF ha deliberatamente preso di mira il suo ospedale a Gaza, bloccandone l'ingresso con un carro armato e sparando contro gli edifici che ospitano gli operatori sanitari, un attacco che la Giordania ha definito ingiustificato e deliberato.