Lo sciacallaggio della Lega che sfrutta per la propria propaganda l'omicidio di Sharon Verzeni
Secondo alcuni sono come degli sciacalli, secondo altri come degli avvoltoi, secondo altri ancora sono sia avvoltoi che sciacalli.
Salvini e Lega hanno approfittato dell'omicidio di Sharon Verzeni pubblicando post razzisti e manettari, per sottolineare il fatto che ad aver confessato il delitto è un italiano di origini africane e, pare, con problemi psichiatrici accertati, facendo da apripista alla marmaglia di teppisti da tastiera che ne ha poi seguito l'esempio cercando di distinguersi nel chi fosse il più razzista.
“Sono questi i nuovi italiani che vogliamo?”, si chiede la collega Ravetto. “È questa la maggioranza che si meritano gli italiani?”, mi chiedo invece io [Riccardo Magi di +Europa, ndr]: usare un caso di cronaca per opporsi a un dibattito che si è aperto nel paese sulla cittadinanza è puro sciacallaggio. Vergognoso che lo facciano dei parlamentari di maggioranza e dei ministri che dovrebbero rispettare il dettato costituzionale del giusto processo e della separazione dei poteri.Perché non parlano allora dei due cittadini stranieri la cui testimonianza ha permesso di individuare l’assassino [presunto, anche se confesso, ndr]? Salvini e leghisti ancora una volta hanno perso una occasione per fare bella figura.
La cosa ancor peggiore è il fatto che commenti come quello di Salvini
- "Fermato Moussa Sangare, origini nordafricane e cittadinanza italiana, sospettato di aver assassinato la povera Sharon. Spero venga fatta chiarezza il prima possibile e, in caso di colpevolezza, pena esemplare, senza sconti. Complimenti ai Carabinieri! -
sono doppiamente schifosi non solo perché sfruttano la morte di una persona di cui a loro non importa nulla, ma perché il loro modo di far politica finisce per ferire le persone che invece conoscevano quella ragazza: parenti stretti e amici intimi.
Ed è difficile dire quale sia l'aspetto peggiore di tutto ciò: cioè se lo facciano senza rendersene conto oppure essendone ben consapevoli.