Nel giorno conclusivo della sua breve visita apostolica al Cairo, Papa Francesco nella mattinata ha celebrato la Messa all'Air Defense Stadium e, nel pomeriggio, ha avuto un incontro con il clero, i religiosi, le religiose e i seminaristi presso il Seminario Patriarcale di Maadi.

Papa Francesco ha sempre fatto precedere le sue parole dall'espressione Al Salamò Alaikum (la pace sia con voi)! Ed in questo modo è iniziata anche l'omelia che ha seguito il vangelo dove si parlava dei due discepoli di Emmaus che lasciano Gerusalemme.

«Un vangelo - secondo il Pontefice - che si può riassumere in tre parole: morte, risurrezione e vita. |...|

L’esperienza dei discepoli di Emmaus ci insegna che non serve riempire i luoghi di culto se i nostri cuori sono svuotati del timore di Dio e della Sua presenza; non serve pregare se la nostra preghiera rivolta a Dio non si trasforma in amore rivolto al fratello; non serve tanta religiosità se non è animata da tanta fede e da tanta carità; non serve curare l’apparenza, perché Dio guarda l’anima e il cuore e detesta l’ipocrisia. Per Dio, è meglio non credere che essere un falso credente, un ipocrita!

La fede vera è quella che ci rende più caritatevoli, più misericordiosi, più onesti e più umani; è quella che anima i cuori per portarli ad amare tutti gratuitamente, senza distinzione e senza preferenze; è quella che ci porta a vedere nell’altro non un nemico da sconfiggere, ma un fratello da amare, da servire e da aiutare; è quella che ci porta a diffondere, a difendere e a vivere la cultura dell’incontro, del dialogo, del rispetto e della fratellanza; ci porta al coraggio di perdonare chi ci offende, di dare una mano a chi è caduto; a vestire chi è nudo, a sfamare l’affamato, a visitare il carcerato, ad aiutare l’orfano, a dar da bere all’assetato, a soccorrere l’anziano e il bisognoso.

La vera fede è quella che ci porta a proteggere i diritti degli altri, con la stessa forza e con lo stesso entusiasmo con cui difendiamo i nostri. In realtà, più si cresce nella fede e nella conoscenza, più si cresce nell’umiltà e nella consapevolezza di essere piccoli. |...|

Dio gradisce solo la fede professata con la vita, perché l’unico estremismo ammesso per i credenti è quello della carità! Qualsiasi altro estremismo non viene da Dio e non piace a Lui!»

Le parole del Papa devono essere interpretate come rivolte non solo, e forse non tanto, agli estremisti di altre religioni, ma soprattutto a quelli cattolici che spesso finiscono per identificare la loro fede solo nell'esteriorità dei riti, dimenticandosi di darne seguito con fatti concreti, in base alle indicazioni del Vangelo.

Nel pomeriggio, rivolgendosi ai convenuti nel «luogo dove vengono formati i sacerdoti e che rappresenta il cuore della Chiesa Cattolica in Egitto», Bergoglio ha espresso loro il proprio ringraziamento per l'opera svolta «in mezzo a tante sfide e spesso poche consolazioni.»

Per questo, papa Francesco ha incoraggiato clero e seminaristi a non disperare e ad operare come «una forza positiva, siate luce e sale di questa società; siate il locomotore che traina il treno in avanti, diritto verso la mèta; siate seminatori di speranza, costruttori di ponti e operatori di dialogo e di concordia.»

Per dare concretezza a questi insegnamenti Bergoglio ha incoraggiato i presenti a non cedere alle tentazioni - le più significative - descritte dai primi monaci dell’Egitto come San Paolo eremita, Sant’Antonio, i Santi Padri del deserto: «La tentazione di lasciarsi trascinare e non guidare, la tentazione di lamentarsi continuamente, la tentazione del pettegolezzo e dell’invidia, la tentazione del paragonarsi con gli altri, la tentazione del "faraonismo", la tentazione dell’individualismo, la tentazione del camminare senza bussola e senza mèta.»

Il ritorno a Roma di Papa Francesco è previsto intorno alle 20.30 all'aeroporto di Ciampino.