Esteri

Zelensky è quasi a secco di armi e teme di finire per essere abbandonato da Washington

Secondo un rapporto pubblicato da Ukrainska Pravda, nei tre mesi che vanno da agosto ad ottobre 2023, la quantità di aiuti promessi all'Ucraina da parte dei paesi occidentali ha raggiunto il minimo storico, in diminuzione di quasi il 90% rispetto allo stesso periodo del 2022.

Secondo lo studio, in quei tre mesi il valore totale dei nuovi pacchetti di aiuti è stato pari a 2,11 miliardi di euro, la cifra più bassa da gennaio 2022.

Alla notizia si aggiunge anche quella relativa alla bocciatura della richiesta da parte di Biden di far approvare la legge da lui presentata per fornire aiuti sia all'Ucraina che ad Israele. La bocciatura è arrivata al Senato, dove i dem hanno sì la maggioranza, ma non tale da raggiungere i 60 voti necessari per approvare il finanziamento da  110,5 miliardi di dollari.

Biden aveva escogitato di mettere insieme agli aiuti per Kiev anche quelli per Israele, pensando in tal modo di poter legare le mani ai fanatici del partito repubblicano che supportano lo Stato ebraico, ma che non vedono altrettanto di buon occhio quello ucraino. La mossa non è riuscita e Zelensky sembra adesso con le spalle al muro, a causa dell'inverno e della controffensiva che oramai si può dire conclusa e che finora è stata un fallimento costato uomini, armi, munizioni, risorse...

Ma il presidente ucraino pensa che gli aiuti prima o poi arriveranno e per questo, durante una riunione a porte chiuse che si è tenuta mercoledì a Washington tra funzionari del ministero della Difesa ucraino, funzionari di Washington e rappresentanti dell'industria degli armamenti, da Kiev è arrivata la richiesta per la fornitura del sistema di difesa aerea Terminal High Altitude (THAAD) prodotto dalla Lockheed, per quelli di caccia F-18 "Hornet", elicotteri Apache e Blackhawk, droni (tra cui l'MQ-9B Sky Guardian) e aerei da trasporto C-17 e C-130 Super Hercules, secondo quanto riferito da Reuters.

E per convincere i Paesi partner a continuare a fornirgli aiuti, Zelensky continua sempre di più ad affidarsi alla retorica e alla propaganda. Queste le sue parole rivolte ai Paesi del G7, riunitisi online:

"Prima di tutto, voglio ringraziarvi a nome di tutti i guerrieri ucraini, di ogni famiglia ucraina e del nostro intero Stato per il vostro sostegno incredibilmente significativo. Oggi in Ucraina è la Giornata delle Forze Armate ucraine, la Giornata dei nostri difensori – i figli e le figlie del popolo ucraino che ora sono al fronte.  ... Cosa abbiamo ottenuto quest’anno?Primo: l’Ucraina ha vinto nel Mar Nero, e ora il terrore russo non domina più queste acque. Si sta ripristinando la normale navigazione marittima e, con ogni nuovo carico proveniente dai nostri porti, vince anche la sicurezza alimentare globale. Quasi sette milioni e mezzo di tonnellate di merci sono state trasportate attraverso il nuovo corridoio di esportazione che abbiamo creato, dopo aver allontanato la marina russa.Secondo: quest’inverno abbiamo la possibilità di vincere la battaglia per l’energia. L’anno scorso, la Russia ha tentato di colpire l’Ucraina con un blackout: i suoi missili e gli “Shahed” iraniani, diventati un’arma del terrore russo, hanno cercato di distruggere la nostra infrastruttura energetica. Ora stiamo rafforzando la nostra difesa aerea – in particolare con il vostro sostegno, e se continuiamo a farlo, se resistiamo energicamente a questo inverno, il terrorismo russo subirà una delle sue più grandi sconfitte. Una forte difesa aerea e un forte settore energetico significano che le nostre città possono vivere, la nostra economia può funzionare e la nostra gente può tornare. E la crescita economica in Ucraina rappresenta oggi uno dei risultati più significativi dell’anno. Rafforziamolo!Terzo: Putin intende simulare la rielezione per un nuovo mandato presidenziale e, per sedare la crescente insoddisfazione russa per i risultati della guerra, ha aumentato significativamente la pressione sul fronte. Ma i nostri guerrieri resistono agli attacchi: Putin non ha vinto nessuna operazione quest’anno. Manteniamo importanti teste di ponte in diverse direzioni in prima linea e ci stiamo preparando per i prossimi passi – e le armi a lungo raggio aiutano e aiuteranno molto. Disponiamo di una strategia d'azione realistica e sono i nostri sforzi – con il vostro sostegno – che possono garantire il successo dell'Ucraina sul terreno.Quarto: dobbiamo vincere la battaglia per la motivazione. La motivazione del nostro popolo e di tutta l'Europa… La battaglia in corso non riguarda solo il destino dell'Ucraina, ma riguarda l'Europa. Ed è per questo che stiamo lavorando così attivamente per ottenere il via libera dall'UE per l'avvio dei negoziati di adesione. Stiamo attuando tutte le riforme necessarie, comprese quelle anticorruzione. Ringrazio i nostri partner per la relativa assistenza e consulenza. L'Ucraina ha rispettato le raccomandazioni della Commissione europea ed entro la fine di quest'anno adotteremo tutte le decisioni che avevamo promesso. Ci auguriamo che anche l’Unione europea mantenga la sua promessa nei confronti dell’Ucraina. La decisione di avviare i negoziati di adesione con l’UE è per noi un’energia potente, l’energia dell’unità.E infine, quinto. Sforzi consolidati. La Russia spera solo in una cosa: che l'anno prossimo l'unità del mondo libero crolli. La Russia ritiene che l’America e l’Europa mostreranno debolezza e non manterranno il sostegno all’Ucraina al livello adeguato. Putin ritiene che il mondo libero non applicherà pienamente le proprie sanzioni. L'élite russa si fa beffe dei dubbi del mondo sull'utilizzo dei beni russi congelati per compensare i danni derivanti dall'aggressione russa… Tutto questo è un problema molto più ampio. Cosa può fare la libertà? Cosa può fare la dittatura? Dobbiamo rispondere insieme a queste domande. Il mondo libero ha un bisogno vitale di mantenere la sua unità. ... Mantenere il sostegno a coloro la cui libertà è attaccata. Credo che insieme possiamo rendere il prossimo anno produttivo per noi, per le nazioni libere... non per Putin. ..."

Autore Marco Cantone
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