Il lobbista Matteo Renzi si dispera, pensando alle mediazioni che gli avrebbero potuto fruttare un evento come le olimpiadi nel caso queste, nel 2024, si fossero svolte a Roma, invece che a Parigi. Naturalmente, Renzi si guarda bene dal dirlo pubblicamente così come dal dire del buco stratosferico che si è accollata Tokyo (ed il Giappone) con il flop causato dalla pandemia ai giochi del 2020. Renzi, invece, fa sapere di disperarsi dell'emozione mancata dal non poter vedere Jacobs o Tamberi difendere l'oro a Roma, mentre i francesi adesso - dice lui - se la godono. Sarà...

Quando si parla di quattrini, come è ormai chiaro a tutti, Renzi perde il lume della ragione. 

Tutto è perfetto, buono e giusto solo se dei soldi pubblici finiscono nelle mani di aziende e imprenditori dopo che lui, naturalmente, se ne possa intestare il merito. Questa, per Renzi, è la buona politica. Perché poi, quei soldi, sempre secondo Renzi finiranno pure (ma solo una piccola parte) nelle mani dei dipendenti di quelle aziende e di quegli imprenditori... anche se non è detto che quei dipendenti possano essere italiani.

Per il senatore toscano fondatore di un partito già in odore di estinzione, Italia Viva, dare dei soldi direttamente a coloro che ne hanno bisogno è un problema, addirittura uno spreco. Infatti, ragionando da lobbista, se le attività dei suoi amici imprenditori non vengono finanziate dai soldi pubblici - questo per lui è il significato di rischio d'impresa - chi pagherebbe poi le sue consulenze o chi finanzierebbe le sue campagne elettorali?

Pertanto, adesso, si è inventato il referendum per abolire il reddito di cittadinanza. Una decisione a sprezzo del ridicolo, visto che lui è rappresentante di un partito che a  mala pena rappresenta solo se stesso. Però, il senatore Renzi conta di essere supportato nella sua iniziativa dagli amici dell'estremismo di destra, Meloni e Salvini che anche loro si sono espressi per cassare il provvedimento.

Naturalmente, nessuno dei suddetti arruffapopolo si è posto il problema se il provvedimento abbia aiutato delle persone. L'importante, per loro, è fare un dispetto ai 5 Stelle. Questa è la politica che questi personaggi, espressione dell'Italietta confindustriale e padronale, pretendono di spacciare come buona, grazie anche - va riconosciuto - all'assoluta inconsistenza di una sinistra presente in Italia solo di nome, ma non certo di fatto.

Tutti e tre, inoltre, sono però pronti a regalare dell'argent de poche a degli italiani, tanti o pochi che siano, purché quel denaro abbia la loro etichetta. In quel caso sarebbe  sacrosanto, utile e dovuto... in chiave elettorale. Ma anche il reddito di cittadinanza, non è da considerare alla stessa stregua?

Probabilmente sì, come probabilmente - per come è stato realizzato - è poco efficace e poco utile. Ma se aiuta le persone, e questo è un fatto, perché invece di annunciarne l'abolizione non si fanno proposte per migliorarlo?

Perché per la propaganda ciò non sarebbe conveniente, come non lo sarebbe per imprenditori e aziende a cui è più semplice e remunerativo chiedere soldi. Così il "socialista" Renzi, invece di illustrarci come rivedere l'impiego pubblico, i contratti di lavoro, la cassa integrazione in una riforma complessiva che possa portare al lavoro garantito (che per Pil e banche avrebbe un impatto positivo assicurato) studia come trasferire anche quei pochi soldi pubblici dati direttamente agli italiani nelle tasche dei suoi amici imprenditori.