La possibilità di formare un nuovo governo in Catalogna, partendo dalla nomina di un presidente, potrebbe coinvolgere la Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU), cui il presidente del Parlamento, Roger Torrent, avrebbe deciso di rivolgersi affinché si esprima sulla possibilità per Carles Puigdemont di essere candidato alla presidenza, contro le decisioni della Corte costituzionale spagnola che adesso lo stanno impedendo.

La strategia sarebbe quella di chiedere alla Corte europea dei diritti dell'uomo di proteggere il diritto alla partecipazione politica per Puigdemont, che includerebbe il suo diritto di sottoporsi a un dibattito sull'investitura, in quanto deputato eletto, fino ad essere eletto presidente nel caso in cui lo decidesse la maggioranza parlamentare.

Le caratteristiche della richiesta di intervento della Cedu potrebbero anche far sì che questa possa decidere in tempi rapidissimi, addirittura nel giro di pochi giorni, tanto da far ritenere a molti che tale scelta potrebbe costituire una possibilità reale per l'investitura di Carles Puigdemont.

Di pari passo, il Parlamento catalano avrebbe deciso anche di opporsi alle decisioni della Corte costituzionale contestando la loro validità sul piano legale, perché priverebbero "preventivamente" Puigdemont del suo diritto di presentarsi in Parlamento come candidato eletto, così come conseguentemente diminuirebbe il diritto di voto dei cittadini che lo hanno eletto.

A queste considerazioni, si aggiunge anche l'evidenza che le decisioni prese dal presidente del Parlamento per proporre il candidato e convocare l'assemblea per la sua elezione sono perfettamente legali perché rientrano nelle sue funzioni e, anche per tale motivo, non possono essere impugnate preventivamente.

Sulle misure cautelari a cui Puigdemont sarebbe sottoposto una volta che rientrasse in Spagna, il Parlamento ritiene che non possono essere richieste, perché Puigdemont gode di immunità in quanto deputato eletto e non può essere detenuto se non nel caso di flagranza di delitto.