In un recente comunicato, l'Associazione Luca Coscioni (ALC) informa che lo scorso 6 dicembre il Governo ha inviato al Parlamento la relazione su droghe e dipendenze nel nostro paese, relativa all'intero anno 2015 ed al primo semestre 2016.

In questi termini si possono riassumere, seppure approssimativamente, i contenuti delle oltre 500 pagine che costituiscono la RELAZIONE SUI DATI RELATIVI ALLO STATO DELLE TOSSICODIPENDENZE IN ITALIA:  6,1 milioni di italiani usano cannabis, 1,1 milioni fa uso di cocaina, 218mila di eroina e 591mila usa droghe sintetiche. Tutto questo corrisponde ad un fatturato pari a circa 14 miliardi di euro (nel 2013 le attività connesse agli stupefacenti rappresentano circa il 70% di tutte le attività illegali nazionali, pari a circa lo 0,9% del PIL).

Che cosa ci dicono anche questi dati? Secondo ALC che il proibizionismo ha fallito e che la via delle riforme che portino ad una regolamentazione legale dell'uso delle droghe è sempre più urgente.

Secondo quanto fornito dalla Direzione Centrale Servizi Antidroga, le persone segnalate all’Autorità Giudiziaria nel 2015 sono state 27.718, meno del 7,4% rispetto al 2014. Di queste il 39% risiede nelle regioni settentrionali, il 36% in quelle meridionali e insulari, mentre il 26% in quelle del Centro.

Ad un diminuzione delle denunce per reati correlati alla marijuana, all’eroina, alle piante di cannabis e alle altre droghe, aumentano invece quelle relative alle droghe sintetiche e all’hashish. Stilando una classifica, il numero più elevato di denunce si riferisce alla cocaina, al secondo posto l'hashish, poi marijuana, eroina e piante di cannabis.

Il 70,4% delle denunce ha avuto come conseguenza l'arresto. L’8% delle denunce è stato per il reato di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti (art.74 del T.U. 309/90), mentre la restante quota per traffico illecito (art. 73). Il 63,4% delle denunce ha riguardato cittadini italiani, il 7,2% donne e il 4% minorenni.

Rispetto al 2014, gli stranieri denunciati sono diminuiti del 5,7%. Principalmente provengono dal  Marocco, a cui seguono stranieri albanesi e tunisini per reati inerenti cocaina, cannabis e i suoi derivati e eroina.

Secondo il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia, nel 2015 sono circa 17.000 i fermati e 5.900 i detenuti per i reati relativi rispettivamente all’art.73 e all’art.74 della Legge 309/90.

Secondo Marco Perduca, Associazione Luca Coscioni, coordinatore di Legalizziamo.it, «la situazione sembra quindi esser consolidata, il che conferma che le attuali politiche per "controllare" il fenomeno attraverso la proibizione e la penalizzazione non funzionano.

Occorre quindi passare a una regolamentazione legale di produzione. consumo e commercio di tutte le sostanze per scongiurare l'ingresso nel circuito penale di migliaia di persone, aiutarle in caso di rapporto problematico con le sostanze e per rimpinguare le casse dello Stato.

Le proposte in campo ci sono, quel che manca è una chiara volontà politica di discontinuità col passato già dimostrata con la qualità della Relazione.

Occorre che Governo e Parlamento affrontino la mole di informazioni e dati contenuti nell'ottima relazione e, visto che seppur con grave ritardo la parte tecnica è di alta qualità, si convochi la VI conferenza nazionale sulle droghe per valutare quali riforme debbano essere messe in atto senza indugio.»