Google Penguin è uno dei maggiori spauracchi dei SEO ormai da diversi anni e il nuovo aggiornamento, Penguin 4.0, potrebbe portare a nuovi scossoni nelle SERP di ricerca di Google. Ma cos’è e come funziona l’algoritmo?

Guerra ai link non naturali

Principalmente, Google Penguin colpisce tutti quei siti che hanno costruito una strategia di link building contraria alle politiche di Big G. In particolare, i siti che rischiano in maniera più significativa sono quelli che, per migliorarne il posizionamento, sono stati infarciti di link innaturali, creati ad hoc, costruiti attraverso schemi e network artificiali.

Nel mondo ideale profetizzato dal colosso di Mountain View, ogni sito dovrebbe acquisire link in maniera totalmente spontanea, attraverso la qualità dei contenuti e del servizio offerto attraverso la piattaforma online. I link, secondo il sistema di scansione di Google, è un attestato di valore che gli utenti assegnano a un determinato sito web, riconoscendone efficienza e utilità. Ogni link esterno creato in maniera non spontanea è, secondo i crawler utilizzati per scansionare la rete, un tentativo di ingannare il sistema di traffico e guadagnare posizioni nelle SERP di ricerca. Attraverso l’algoritmo di Penguin, Big G. mira a scovare e punire tali siti.

Conseguenze

Penguin non colpisce siti web interi bensì solo le singole pagine. Ciò significa che, durante una verifica posizionamento sito su Google, si possano riscontrare rilevanze anomale come, ad esempio, una pagina crollata in SERP anche di diverse decine di posizioni, ed altre dello stesso sito stabili o persino in crescita.

Come evitare penalizzazioni

Il sistema indicato da Google per il posizionamento dei siti web consiste nell’acquisizione di link in maniera del tutto naturale. Si tratta, tuttavia, di una strategia estremamente dispendiosa e, ciononostante, spesso anche inefficace. La link earning, indicata da moltissimi come la link building 2.0 e il futuro della SEO, consiste nella creazione di contenuti di qualità, veicolati in vari modi e fonti per l’acquisizione di link spontanei. Tuttavia, siamo ancora lontani da una piena realizzazione del progetto del gigante del web e, ad oggi, Penguin resta una minaccia cui molti SEO sembrano assolutamente disposti ad esporsi.