I distratti ministri del cambiamento - quelli della bellezza, della legalità altrui, del "bai bai", del si lavora pancia a terra 24 giorni su 24 ore - si sono accorti che l'ondata di maltempo che ha colpito l'Italia ha causato, finora, 29 morti e danni sicuramente più gravi di quelli causati a Genova dal crollo del Ponte Morandi.

E dopo essersi resi conto della "distrazione" sono corsi ai ripari. Ecco allora un florilegio delle ultime dichiarazioni con cui quei ministri hanno tentato di recuperare il terreno perduto nei giorni precedenti, mentre erano impegnati a litigare tra loro, a litigare con le opposizioni, a licenziare condoni e, soprattutto, a promuoversi sui social.


Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte:


Il vicepremier, ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, capo politico del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio:


Il vicepremier, ministro dell'Interno, segretario della Lega, Matteo Salvini:

Salvini non ha però incassato senza tacere le critiche per il ritardo con cui ha risposto all'emergenza e ha scritto: "Se vado, mi criticano perché vado. Se non vado, mi criticano perché non vado. Se sono triste non va bene, se sorrido non va bene. Se commento un fatto mi attaccano perché lo commento, se non commento mi attaccano perché taccio. Sapete una cosa, cari criticoni, professoroni e giornalisti di sinistra? Me ne frego, penso agli Italiani e continuo a lavorare!"


Infine, come non citare il cittadino politico più impegnato nella storia della Repubblica italiana, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli:


Naturalmente, i distratti ministri del cambiamento, pur essendo arrivati in ritardo su questa tragedia, non hanno mancato di cogliere la palla al balzo per farci un po' di propaganda sopra, come dimostrano le parole di Toninelli: "Chi ha governato il nostro Paese negli ultimi 30 anni, ad essere buoni, non ha fatto abbastanza per la tutela del territorio e per la lotta al dissesto idrogeologico. Così hanno finito per scassare la Penisola."

Peccato però che il dissesto delle montagne in Veneto sia dovuto ad altro, come ricorda questo commento su Facebook di Silvia Soppera: «Sono una delle persone colpite dal maltempo. La nostra casa è stata scoperchiata per metà.

Leggere di dissesto idrologico ha dell’assurdo perché un vento di oltre 160 km orari non c'entra nulla con tutto questo.
Non abbiamo costruito vicino ad un fiume, ma su una collina in alta montagna.

La nostra casa ha retto metri di neve, acqua a catinelle e temporali anche forti. Ma un vento del genere non si era mai, e ripeto MAI, registrato a 1600 metri di altezza, nella nostra zona.

Siamo senza corrente elettrica e alcune case senza acqua. Quello di cui ora abbiamo bisogno è aiuto concreto, non ciance. L’inverno alle porte, la neve che già si è affacciata alle nostre porte e l’impossibilità di riscaldare la casa (è stato sradicato anche il camino di pietra!!!!) la renderà inagibile per settimane, se non mesi.

Quindi, per rispetto, finitela di scrivere sciocchezze su come e dove si è costruito. Piantatela con la storia del condono.

Se avete tanta energia, prendete un badile, dei teloni e magari, per una volta, FATE concretamente qualcosa.

Grazie.»


Non credo ci sia bisogno di aggiungere altro.