Dio dei passi perduti,
dove scivola il respiro
nelle vene delle sere,
quando il cielo spegne
il suo grido di stelle?

Io cammino sul ciglio del ricordo,
con le mani vuote di futuro,
eppure il vento sussurra
il tuo nome tra le foglie,
e il fiume conserva il tuo riflesso.

Sei tu che chiami
dalle rughe della terra,
tra le pietre che sanno di sale?
O sei solo l'eco
di chi ha amato troppo,
e si è perso nel buio delle ore?

Parlami, Dio senza orizzonte,
e lascia che i miei piedi,
nudi sulla polvere,
ritrovino il ritmo
delle promesse che furono.


(Davide Romano)