Prima di partire per Verona avevano detto "saremo marea contra la Vandea"... e così è stato. E bisogna infine riconoscerlo. Il Congresso organizzato a Verona per celebrare e propagandare, con la scusa della Famiglia, la destra estremista e sovranista in funzione delle prossime elezioni europee ha finito per promuovere, e con successo, una manifestazione di sinistra.

E decine di migliaia di persone, questo 30 marzo, in rappresentanza di un vasto arcipelago di associazioni e movimenti femministi e non solo, si sono ritrovate a Verona, riunite nel "Corteo Transfemminista", per opporsi a quella che è stata riassunta come "un'esplicita operazione di forze reazionarie che praticano una visione totalitaria, autoritaria e repressiva della società, proponendo tra l’altro una regressione molto violenta sul versante delle libertà individuali".

In piazza anche la Cgil, che ha definito il Congresso delle Famiglie "un fatto gravissimo, perché la libertà delle donne è il metro di misura della democrazia: se si attaccano le donne, si mette in discussione tutto l'impianto democratico di uno Stato. Ma non solo.

Sotto tiro è finito il rispetto e il riconoscimento di qualunque diversità sessuale e comportamentale, mentre a essere messo in dubbio è anche un principio fondamentale della democrazia, l'istruzione dei bambini e delle bambine, non più soggetti con una propria personalità e con il diritto, e la necessità, di apprendere e di stare al mondo, ma trattati alla stregua di cloni in serie".