Stop al pagamento delle fatture all’appaltatore senza scrupoli, e mano al portafogli per risarcire di tasca propria le lavoratrici danneggiate.

Si chiama responsabilità solidale, è prevista dal codice civile, ma quasi nessuno se l’accolla. Non i committenti privati né quelli pubblici, da quali pure ci si attenderebbe un comportamento più limpido e meno spregiudicato, meno orientato ai guadagni a scapito della correttezza.

Fa quindi notizia il gesto del Quarto reggimento artiglieria contraerei Peschiera – per comodità Quarto Missili – che ha accolto la richiesta avanzata prims dalla Uiltucs Uil e successivamente reiterata dall'avv. Marco carra di Mantova, cui è stato dato mandato per il recupero, chiudendo i rubinetti alla ditta Ecologia Ambientale, a cui è affidata la pulizia della caserma San Martino

Con il decreto legge n. 25 del 2017, dal 17 marzo 2017, nell'ambito degli appalti, per il principio della responsabilità solidale, quando il datore di lavoro non paga i lavoratori, o non versa i contributi previdenziali ed assicurativi, l lavoratori possono direttamente chiederli al committente.

Fa notizia comunque perché, nonostante appelli e battaglie, anche le gare del settore pubblico sono spesso governate dal criterio del massimo ribasso: tradotto, gli appalti vengono affidati al miglior offerente, quello che si vende per meno e che per realizzare il suo guadagno si rifà sui dipendenti, rosicchiandone la paga.