Alla fine, Trump è diventato il terzo presidente nella storia degli Stati Uniti ad essere stato messo in stato di accusa dalla Camera dei Rappresentanti. In precedenza lo erano stati Andrew Johnson e Bill Clinton. Un voto scontato, va ricordato, con quasi tutti i democratici che hanno riconosciuto validi i due capi d'imputazione nei suoi confronti, mentre i repubblicani hanno votato compattamente contro.

Di che cosa è ritenuto colpevole Trump? Di aver cercato di "ricattare" il presidente dell'Ucraina trattenendo una fornitura di armi in cambio dell'avvio di un'inchiesta nei confronti del figlio di un suo avversario (Joe Biden) alle prossime presidenziali del 2020 e di aver poi cercato di impedire lo svolgimento dell'inchiesta relativa al fatto.

Perché Trump possa essere rimosso dal suo incarico, anche il Senato - con una maggioranza dei due terzi dell'Aula - dovrà votare a favore. Impresa improbabile visto che i repubblicani, che al Senato hanno la maggioranza, hanno detto, già prima di celebrare il processo, che voteranno comunque contro.

Donald Trump ha accolto la notizia mentre stava tenendo un comizio a Battle Creek, nel Michigan. Questo il suo commento: "Mentre stiamo creando posti di lavoro e stiamo combattendo per il Michigan, la sinistra radicale al Congresso è consumata dall'invidia, dall'odio e dalla rabbia... vedi cosa sta succedendo".

Per la cronaca il primo capo d'imputazione, l'abuso di potere relativo al tentativo di fare pressioni sull'Ucraina, è passato con 230 voti a favore e 197 contrari, fra cui due deputati democratici, Jeff Van Drew (New Jersey), che è pronto a lasciare il partito, e Collin Peterson (Minnesota).

Il secondo capo d'imputazione, ostacolo all'attività del Congresso, è passato con 229 voti a favore e 198 contrari. In questo caso, al voto dei due precedenti deputati democratici si è aggiunto quello di Jared Golden (Maine).

La votazione è avvenuta alle 1:30 ora locale, dopo circa 10 ore di dibattito.