"È importante trovarci, al di là delle nostre differenze, come fratelli e sorelle nell'umanità, e soprattutto come credenti, per ricordare a noi stessi e al mondo che, come pellegrini attendati in questa terra, siamo tenuti a custodire la casa comune".

Lo afferma papa Francesco nel suo saluto in occasione dell'inaugurazione del Faith Pavilion presso Expo City, a Dubai, nell'ambito della Cop28, di cui è stata data lettura dal cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin.  "Le religioni, in quanto coscienze dell'umanità, rammentano che siamo creature finite, abitate dal bisogno di infinito - osserva il Pontefice -. Sì, siamo mortali, siamo limitati, e custodire la vita significa anche opporci al delirio di onnipotenza vorace che sta devastando il pianeta. Esso sorge quando l'uomo si ritiene signore del mondo; quando, vivendo come se Dio non esistesse, si lascia rapire dalle cose che passano".

Per il Movimento Internazionale dei sacerdoti sposati quelle del Papa sono solo dichiarazioni di principio smentite da una pratica intraecclesiale di assoluto immobilismo per facilitare la riammissione al ministero dei preti sposati  e delle loro famiglie. Grande risorsa per la Chiesa Cattolica Romana.