È dal 2018 che i vari paesi dell’UE stanno discutendo se introdurre nel MES un Fondo di risoluzione unico di 55 miliardi di euro finanziato dagli stessi istituti di credito che intervenga quando una banca è in difficoltà e la possibilità di emettere titoli di stato speciali a paesi in difficoltà denominati single limb CAC. Gli investitori sono a conoscenza del rischio che il loro credito può essere soggetto ad una eventuale “ristrutturazione”, una riduzione concordata del debito che si avvale di una procedura semplificata a differenza degli altri tioli di stato che seguono procedure più complesse e richiedono tempi lunghi. L’emissione di tali titoli può dar luogo, da un lato, ad una richiesta di interessi maggiori da parte degli investitori mentre, dall’altro lato, la ristrutturazione del debito è un vantaggio per il paese emittente.

Il MES esiste da anni, è una eredità dei governi precedenti, non lo si può cancellare dall’oggi al domani, bisogna conviverci e cercare di apportare ulteriori modifiche, quindi è inutile fare sceneggiate in Parlamento e ancor peggio sviare l’opinione pubblica gridando all’incapacità di governare dell’attuale maggioranza: paradossalmente è proprio il “capo” di una forza di coalizione a dare inizio a un gioco al massacro.

Sono giorni che c’è fibrillazione, si parla di crisi, in particolare di una testa che deve cadere, volendo sintetizzare: le modifiche al MES è stata solo una scusa, per Renzi, ma anche per tutta la vecchia guardia sia di destra che di sinistra, l'obiettivo da raggiungere è la gestione del Ricovery Fund utilizzando gli stessi criteri che hanno portato l'Italia al disastro. Il governo a buon ragione non intende chiedere prestiti ma utilizzare il fondo europeo di solidarietà visto il debito pubblico colossale accumulato dai “buoni governi” precedenti.

Perché rimproverare alla Francia e alla Germania di avere un ruolo dominante nella gestione della politica economica comunitaria quando questi paesi hanno gestito le risorse ottenute nel corso degli anni per promuovere politiche a sostengono delle loro economie nazionali quando in Italia i fondi europei e il denaro pubblico sono stati sempre usati in modo opinabile (a voler essere generosi).

Alla fine della sua “colorita” performance contro il premier Conte, Renzi ha ricevuto gli applausi del centro destra e i complimenti personali di Salvini che ha lasciato il suo scranno per andare a stringergli la mano: un autentico successo!  È deprimente constatare come la lotta per il potere mostri crudamente il suo volto sfigurato. Questi “mestieranti della politica” non si rassegnano ad accettare che la comunità europea ha puntato su Conte per un corretto impiego del Recovery Fund perché questa volta ci sono di mezzo direttamente le loro tasche e, se Renzi, Salvini & C.  non hanno capito che le furbate questo giro non sono ammesse allora è meglio che cambino mestiere. O si gioca pulito o si finisce definitivamente nell’abisso e saranno gli stessi membri della comunità a farlo.  Il problema non è Conte ma una classe politica ormai obsoleta e inadeguata.

Conte è stato il promotore del Recovery Fund rivoluzionando i rapporti tra gli stati comunitari, è pur vero che non vi era altra scelta infatti l’America ha seguito a ruota la stessa via per far fronte all’emergenza creata dalla pandemia ma è una situazione diversa, gli stati sono confederati, noi non lo siamo per questo è un evento importante da considerare con rispetto e non un’occasione per avere soldi “gratis” da buttare. Il lock down è stata un’altra decisione appropriata seguita dagli atri paesi.

L’attuale governo sta lavorando sulle linee generali per un utilizzo appropriato del Recovery Fund in stretta collaborazione con i settori comunitari preposti per non incorrere in errori di valutazione o di indirizzo: meglio risolvere i problemi prima che trovarsi bloccati poi. Vi sono in cantiere grandi opere per ristrutturare un paese abbandonato a sé stesso, opere che riguardano anche il centro sud: Renzi, Salvini, Berlusconi & C.  grazie ai loro governi “illuminati” hanno tolto all’Italia credibilità e rispetto non solo in seno alla comunità europea, chi ne sta facendo le spese è proprio Conte che, oltre a non esserne responsabile, ha la “colpa” di tentare di distribuire più equamente possibile le risorse. Quello che preoccupa è che tali ricchezze possano andare nelle mani sbagliate e deviare verso sponde clientelari invece di dare ossigeno a tutto il tessuto sociale ed economico del paese.

Questa mattina leggo che è ora che il governo cada perché incapace: questa è un’istigazione al suicidio collettivo! Il giornalismo professionale è una cosa seria per persone serie, è bene che subentri senso di responsabilità soprattutto in un momento così grave per un paese che non si regge in piedi neanche con le stampelle. È deprimente constatare che non si vuol cambiare rotta: Il premier Conte ha mosso una montagna ed è costretto a sopportarne il peso anche dinanzi agli altri paesi europei, sarebbe il caso che certi personaggi in cerca d’autore della politica, dell’economia e della stampa (che conta) incomincino a “pesare le parole” e che troppe parole sono state pronunciate a sproposito lo dimostra la consuetudine che si sta affermando  recentemente: i giovani, tra un aperitivo e l'altro, organizzano risse via social e i genitori, tra un aperitivo e l’altro, li lasciano fare. Ma quando si decideranno a crescere?