Le nuove mafie sono tutte transnazionali. Si muovono nei mercati globali, di conseguenza è assolutamente necessario prenderne coscienza, studiarle e colpirle nelle loro nuove peculiarità.

Il legislatore deve essere in grado di individuare i nuovi indicatori di mafiosità, sempre più labili e sfuggenti, che si acquisiscono solo con la conoscenza delle loro nuove caratteristiche. Bisogna fare squadra a livello europeo ed internazionale e condividere le strategie comuni idonee a reagire alla presenza di infiltrazioni mafiose, coinvolgendo tutti i Paesi direttamente interessati.

Questo, in breve, l’intervento del criminologo Vincenzo Musacchio, docente di strategie di lotta alla criminalità organizzata transnazionale presso il Riacs di Newark al convegno “The fight against organized crime in Europe”, organizzato a Bruxelles dal Gruppo parlamentare Rinascita Europea.

Secondo Musacchio occorre armonizzare la legislazione penale e fare in modo che vi sia una azione repressiva unica.  Unione europea e Comunità internazionale, sulla base degli insegnamenti di Giovanni Falcone e del suo “metodo” ratificato da oltre duecento Nazioni, si muovano tutti assieme nella consapevolezza che le mafie si fortificheranno sempre di più, in mancanza di una efficace e uniforme azione da parte di tutti.

Le nuove mafie sono capaci di muoversi in ogni parte del globo e in tutti i mercati internazionali utilizzando i migliori professionisti di settore. Gli Stati invece sono lenti e improduttivi. Stando così le cose è evidente che non riusciremo mai a contrastarle nelle loro continue metamorfosi.


Vincenzo Musacchio, criminologo forense, giurista, associato al Rutgers Institute on Anti-Corruption Studies (RIACS) di Newark (USA). È ricercatore indipendente e membro dell’Alta Scuola di Studi Strategici sulla Criminalità Organizzata del Royal United Services Institute di Londra. Nella sua carriera è stato allievo di Giuliano Vassalli, amico e collaboratore di Antonino Caponnetto, magistrato italiano conosciuto per aver guidato il Pool antimafia con Falcone e Borsellino nella seconda metà degli anni Ottanta. È tra i più accreditati studiosi delle nuove mafie transnazionali. Esperto di strategie di lotta al crimine organizzato. Autore di numerosi saggi e di una monografia pubblicata in cinquantaquattro Stati scritta con Franco Roberti dal titolo “La lotta alle nuove mafie combattuta a livello transnazionale”. È considerato il maggior esperto europeo di mafia albanese e i suoi lavori di approfondimento in materia sono stati utilizzati anche da commissioni legislative in ambito europeo.