Il Regno Unito dà l'ok alla terza dose di vaccino per gli over 50, con i dati che confermano che la pandemia non è ancora finita
A Downing Street, martedì, Jonathan Van-Tam, deputy chief medical officer dell'Inghilterra, e la responsabile dell'agenzia del farmaco britannica (Mhra), June Raine, hanno dichiarato che nei prossimi mesi anche il Regno Unito inviterà i propri cittadini, per il momento, queli sopra i 50 anni, a farsi somministrare una terza dose del vaccino anti-Covid.
Secondo Van-Tam, finora, la campagna vaccinale ha permesso di evitare 24 milioni di contagi e 112.000 morti.
Ma la pandemia non è ancora finita...
E per capirlo sono sufficienti i dati di martedì sull'andamento del contagio in Gran Bretagna nelle ultime 24 ore. Con un milione circa di tamponi effettuati, i nuovi casi Covid sono stati oltre 26mila, comunque in calo del 14% rispetto agli ultimi 7 giorni. Invece i decessi sono stati 185, in aumento nella media settimanale, così come in aumento lo sono i ricoveri, ieri un migliaio.
Numeri non certo rassicuranti, nonostante sia arrivato all'89% il numero delle persone vaccinabili nel Regno Unito che abbia ricevuto almeno una dose del vaccino AstraZeneca o Pfizer, mentre è dell'81,2% quello delle persone completamente vaccinate.
Con l'approssimarsi dell'inverno il contagio da Covid potrebbe però peggiorare. Per questo Boris Johnson ha annunciato che il suo governo potrebbe ricorrere a delle soluzioni di emergenza: un piano A e un piano B.
Il primo è meno invadente e prevede un'opera di convincimento nel ricorrere, a chi non lo avesse fatto, a farsi somministrare il vaccino. Inoltre, la richiesta di test anti-Covid sarebbe aumentata.
Il piano B, invece, sarebbe da applicare nel caso in cui il SSN iniziasse a subire una "pressione insostenibile", ed includerebbe tra l'altro un ritorno all'uso obbligatorio delle mascherine, a quello del passaporti vaccinale per assistere ad eventi di massa e alla possibilità di riprendere a lavorare da casa.
Nel frattempo, però, la Premier League pare aver superato in prudenza lo stesso governo, tanto da essere intenzionata - secondo quanto riportato dal Daily Mail - a chiedere il green pass per poter assistere alle partite dal vivo. Attualmente, gli stadi inglesi possono essere riempiti al massimo della capienza.
E che nel Regno Unito ci si debba preoccupare anche in futuro sull'andamento della pandemia lo ha reso noto, sempre ieri, anche il Sage, il comitato scientifico per le emergenze che avverte, già dal prossimo mese, il rischio potenziale di una nuova ondata di ricoveri in conseguenza della ripresa dell'attività didattica e di quella produttiva dopo la pausa estiva.