"A Ggio'... c'è ar telefono 'n bingo bongo che vo' parla' con te. Che famo? T'oo passo?""'sti rompi cojoni... e passemelo... daje... u's collinghe?... Ahhhh, mai plegiurr... Iesse, aim Ggiorggia... Iesse, de premierre... e nun ce credi? E con chi cazzo pensi de parla'?"

Due comici russi, Vovan e Lexus, hanno pubblicato sul proprio profilo VKontakte, social media russo, la conversazione telefonica che hanno avuto con il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che credeva di parlare con un politico africano, per la precisione il presidente della Commissione dell'Unione Africana, Moussa Faki.

La conversazione è in inglese, con la premier che si esprime con un accento tutt'altro che posh, mentre all'altro capo del telefono è evidente, quasi caricaturale, l'accento russo della persona che l'ha raggirata. Probabilmente Meloni ha ritenuto che in Ciad, questa la nazionalità di Faki, il russo sia la lingua madre!

Che cosa ha detto Meloni ai due russi (fonte LaPresse):

Nella telefonata, che risale al 18 settembre, come precisato da Palazzo Chigi, la premier parla con il suo interlocutore di diversi argomenti, tra cui la questione migranti e il rapporto con gli altri leader Ue e la guerra in Ucraina.

Alla domanda su che cosa pensi del conflitto, alla luce anche dei colloqui avuti con il presidente Usa Joe Biden e altri, Meloni risponde: “Vedo che c'è molta stanchezza, devo dire la verità, da tutte le parti”.

Quindi, auspica un momento “in cui tutti capiscano che abbiamo bisogno di una via d'uscita. Il problema è trovare una via d'uscita che possa essere accettabile per entrambe le parti senza distruggere il diritto internazionale. Ho alcune idee al riguardo, su come gestire questa situazione, ma sto aspettando il momento giusto per provare a metterle sul tavolo”.

La premier, quindi, aggiunge: “La controffensiva dell'Ucraina forse non sta andando come si aspettavano, va avanti ma non ha cambiato il destino del conflitto. Tutti capiscono che potrebbe durare davvero molti anni se non proviamo a trovare delle soluzioni. Il problema è capire quale sia la soluzione accettabile per entrambi senza aprire altri conflitti. Sa cosa penso sulla Libia, forse non lo sa, potremmo discutere per ore su quello che è successo in Libia, forse oggi qualcuno capisce che la situazione dopo non è migliore, dobbiamo far funzionare il nostro cervello”.

Tutti i soldi dell'Ue vanno in Ucraina ora? “Quello su cui sto lavorando è fare in modo che vadano anche in Africa”.

A proposito della questione migranti, “la situazione è un po' complicata, è molto difficile per noi da gestire. Dall'inizio dell'anno, abbiamo avuto più di 120mila persone arrivate soprattutto dalla Tunisia. La situazione è molto difficile da ogni punto di vista: il lato umanitario, il lato logistico e il lato della sicurezza. Quello che vedo è che questo flusso rischia di crescere per la situazione in Africa, soprattutto nel Sahel ma anche il problema del grano. Noi stiamo lavorando con l'Unione europea per un memorandum con la Tunisia. L'Europa ha pensato per molto tempo che potesse risolvere il problema lasciandolo solo all'Italia. Quello che non capiscono è che è impossibile. La misura del fenomeno è qualcosa che riguarda – nella mia opinione – addirittura non solo l'Unione europea ma anche le Nazioni Unite. Il problema è che agli altri non interessa, non rispondevano al telefono e concordano che il problema debba essere risolto solo dall'Italia, è un modo di pensare stupido”. 

Nel momento in cui l'interlocutore parla della presenza di ultra-nazionalisti in Ucraina, la premier replica: “No, non sono d'accordo su questo. Io penso che il nazionalismo sia un problema che ha Putin”.

Quando si fa poi il nome di Stepan Bandera, l'inquilina di Palazzo Chigi risponde: “Non lo conosco [it.wikipedia.org/wiki/Stepan_Bandera]. Penso che gli ucraini stiano facendo quello che devono fare e quello che è giusto fare e noi stiamo cercando di aiutarli". 


La nota di Palazzo Chigi:"L'Ufficio del Consigliere diplomatico del presidente del Consiglio dei ministri si rammarica per essere stato tratto in inganno da un impostore che si è spacciato per il Presidente della Commissione dell'Unione Africana e che è stato messo in contatto telefonico con il Presidente Meloni. L'episodio è avvenuto il giorno 18 settembre nel contesto dell'intenso impegno sviluppato in quelle ore dal Presidente Meloni per rafforzare i rapporti con i leader africani con i quali ha avuto importanti incontri a margine dell'Assemblea Generale dell'Onu tra il 19 e il 21 settembre". 


Il commento delle opposizioni:

Giuseppe Conte, M5s: "Il nostro Presidente del Consiglio Giorgia Meloni pensava di parlare con un alto rappresentante africano invece era al telefono con due comici russi, a cui ha spiegato le posizioni del nostro Paese su dossier delicatissimi per la nostra sicurezza e credibilità, dalla guerra ai migranti. Una figuraccia planetaria.Meloni ha svelato verità che non ha mai raccontato agli italiani. Continua a mandare armi a oltranza in Ucraina e a inseguire questa escalation militare ma si mostra lei stessa consapevole che occorre trovare una via d’uscita negoziale che tuteli gli interessi di entrambe le parti. Ma soprattutto ammette di non avere ancora trovato il coraggio di portare ai tavoli che contano una posizione diversa dell'Italia, che offra finalmente una soluzione negoziata. Questa codardìa la pagano però gli italiani, gli europei, ma soprattutto le vittime di questa guerra, che purtroppo continuano a crescere.Fallisce sull'Ucraina, fallisce sul tema migranti e gli altri leader nemmeno le rispondono al telefono. Un grave danno per l'Italia, un enorme inganno agli italiani".

Riccardo Magi, +Europa: "Il Paese con Giorgia Meloni è così al sicuro che basta telefonare a Palazzo Chigi, spacciarsi per un leader africano e parlare direttamente con lei di questioni geopolitiche fondamentali.Ma non c’è troppo da scherzare. Chi avrebbe dovuto garantire la sicurezza delle comunicazioni del nostro presidente del Consiglio ha esposto il Paese a un grave pericolo oltre che al ridicolo. E allarma ancora di più che a tendere questa trappola siano stati due comici russi: Giorgia Meloni venga in Parlamento a spiegare davanti agli italiani come è stata possibile questa grave falla nella sicurezza di Palazzo Chigi e se il sostegno all’Ucraina da parte dell’Italia resta immutato.Una cosa è certa: se questo è il modo in cui Giorgia Meloni lavora al Piano Mattei, allora siamo proprio in una botte di ferro".

Nicola Fratoianni, AVS: "Quello che è accaduto è abbastanza assurdo: la presidente del consiglio di un paese importante come l’Italia che parla al telefono con due comici russi, convinta che si tratti di un rappresentante dell’Unione africana.La presidente del consiglio che parla per 15 minuti al telefono su argomenti sensibili con non si capisce bene chi. Roba che gira sui siti di informazione di tutto il mondo e che azzera la credibilità politica del nostro paese.Oltre alla grave impreparazione dimostrata dallo staff di Meloni, che potrebbe persino mettere a rischio la sicurezza nazionale, c’è un’altra questione che stupisce e ha a che fare con le sue dichiarazioni sull’Ucraina. Dice Meloni che c’è stanchezza della guerra e, di fatto, che serve una soluzione diplomatica.Allora mi chiedo, qual è la vera Meloni? Quella che viene in aula a sbeffeggiare i pacifisti? O quella delle telefonate truffa, in cui racconta una storia diversa da quella che dice alle telecamere? Siamo all’assurdità che chi governa dice cose persino di buonsenso quando convinto di non essere ascoltato dai cittadini?Ora mi aspetto due cose: le scuse da lei, dal suo partito e dai giornali della sua area politica a tutti quelli che come me da due anni dicono che serve una via d’uscita ragionata e non altre armi. Siamo stati letteralmente offesi per le posizioni assunte e ancora continua la caccia al pacifista.E poi una seconda cosa, più importante: ci aspettiamo atti politici seri, concreti e conseguenti a quel che ha detto nella telefonata. Altrimenti questa storia assumerà persino i contorni della farsa".

E come sempre, Carlo Calenda non c'ha capito niente: "Nella vicenda della telefonata con i due comici russi, c’è stato indubbiamente un grave errore dell’ufficio del consigliere diplomatico di Palazzo Chigi, che non ha fatto le opportune verifiche. Non ci pare tuttavia che tale errore si possa addebitare a Giorgia Meloni". 

Ma secondo il leader di Azione, visto lo spoils system messo in atto da Meloni sin fai primi giorni in cui è approdata a Palazzo Chigi, chi occupa l'ufficio del consigliere diplomatico di Palazzo Chigi, secondo lui, da chi è stato messo lì? 

E meno male Giorgia Meloni si vanta di aver ridato dignità internazionale all'Italia... come dimostra la foto in alto!