I militari del contingente del settore Ovest di UNIFIL presso la base Millevoi di Shama, hanno tenuto una cerimonia per celebrare il 20° anniversario della Risoluzione 1325 su "Donne, pace e sicurezza" adottata all'unanimità il 31 ottobre 2000 dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Il tema dell'evento è stato riconoscere il ruolo fondamentale delle donne nella prevenzione e risoluzione dei conflitti, prevedendo una loro maggiore partecipazione nei processi di mantenimento della pace e della  sicurezza internazionale attraverso l'adozione di una prospettiva di genere. Erano presenti il Comandante del contingente italiano in Libano, il Generale di Brigata Andrea Di Stasio, ed una rappresentanza di donne peacekeepers delle 16 nazioni che operano sotto il comando del Settore Ovest.

Durante la cerimonia sono stati evidenziati i passi concreti verso l'integrazione di genere,  in attuazione della risoluzione 2433 del 2010 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che prevede una partecipazione significativa delle donne in tutti gli aspetti delle operazioni ed un incremento negli organici delle unità. Nel 2006 solo il 2,5% dei peacekeepers dell'UNIFIL era donna. Oggi, a distanza di 14 anni dall'inizio della seconda fase della missione UNIFIL, su un totale di circa 10.300 Caschi Blu, la presenza femminile si attesta intorno al 6%, mentre nel settore Ovest guida Brigata Sassari è superiore al 7%. Tra i 45 Paesi che contribuiscono alle truppe dell'UNIFIL, il Ghana il maggior numero di donne in uniforme (110), seguito da Indonesia (65), Italia (50), Francia (46) e Malesia (35), mentre tra il personale civile (circa 800 unità) la percentuale delle donne raggiunge la soglia del 30%.

La presenza delle donne "è garanzia di una maggiore sensibilità e consapevolezza dei bisogni e delle preoccupazioni delle comunità con le quali esse entrano in contatto"con queste parole il Generale  Di Stasio ha evidenziato il ruolo fondamentale che le donne hanno come peacekeepers essendo percepita la loro presenza  come meno invasiva, e questo grazie ad un'innata capacità relazionale fortemente empatica in grado di superare le barriere culturali. (http://lasottilelinearossa.over-blog.it)