Per la prefettura della Gironda erano 4.600 i manifestanti a Bordeaux, dove la polizia ha effettuato 11 arresti e 5 poliziotti sono rimasti feriti.
A Tolosa, secondo la locale prefettura, erano 1.500 coloro che nel pomeriggio ne hanno preso di mira la sede gettandovi contro secchiate di vernice.
A Tarbes, sui Pirenei, i manifestanti stesi per terra in piazza Verdun, per rendere omaggio alle vittime del movimento, erano 1.300.
Scontri, posti di blocco e cortei anche a Caen, Marsiglia, Rouen, Nantes, Epinal...
Secondo il ministro degli Interni, Christophe Castaner, i gilet gialli che sabato sono scesi a protestare per l'ottava settimana di fila in tutta la Francia sarebbero stati circa 50mila, contro i 280mila registrati al culmine della mobilitazione.
A Parigi, secondo la prefettura, sarebbero state 3.500 le persone che hanno manifestato, anche ricorrendo alla violenza, con scontri con la polizia scoppiati nei pressi del museo d'Orsay, dove è stato incendiato un ristorante galleggiante. Danneggiati e dati alle fiamme anche automobili, scooter e arredi urbani in alcune vie.
Il portavoce del governo, Benjamin Griveaux, è dovuto fuggire dal suo ufficio dopo che il cancello del segretariato di Stato in rue de Grenelle, edificio non lontano dalla sede dell'Assemblea Nazionale, era stato divelto utilizzando una ruspa.
Dopo l'arresto di uno dei manifestanti che avevano preso parte alle proteste delle settimane scorse, la risposta dei gilet gialli non ha mancato di farsi sentire. Un messaggio forte e chiaro al presidente della Repubblica di cui chiedono apertamente le dimissioni.
Dopo aver classificato come poco più che un elemosina le concessioni di Macron delle scorse settimane, gli slogan dei gilet gialli invocano la "demacronizzazione" della Francia!
Il presidente francese, non ci sta e fa capire che ulteriori concessioni non sono previste:
Une fois encore, une extrême violence est venue attaquer la République - ses gardiens, ses représentants, ses symboles. Ceux qui commettent ces actes oublient le cœur de notre pacte civique. Justice sera faite. Chacun doit se ressaisir pour faire advenir le débat et le dialogue.
— Emmanuel Macron (@EmmanuelMacron) January 5, 2019
"Ancora una volta, la violenza estrema è arrivata ad attaccare la Repubblica - i suoi guardiani, i suoi rappresentanti, i suoi simboli. Coloro che commettono questi atti dimenticano il cuore del nostro patto civico. Giustizia sarà fatta. Tutti devono collaborare per discutere e dialogare."
Un altro sabato di mobilitazioni e scontri attende la Francia. A questo punto, è possibile immaginare che la destra nazionalista possa cercare di far propria la protesta trasformandola in campagna elettorale per le prossime europee.