I nodi da risolvere sono la pesca e Gibilterra, questione su cui deve essere coinvolta anche la Spagna. Ma escludendo questi due punti, Gran Bretagna e Unione europea avrebbero concordato una bozza di accordo che dovrebbe garantire entrambe le parti nel proseguire, più o meno, gli attuali rapporti commerciali così come sono adesso... almeno per quanto riguarda le merci e almeno per i prossimi due anni.
Il testo concordato, in base a quanto verificato da un'agenzia di stampa, mira a rispettare "l'integrità del mercato unico dell'Unione e dell'unione doganale tra i due soggetti, nonché il mercato interno del Regno Unito, e riconoscere lo sviluppo di una politica commerciale indipendente da parte del Regno Unito al di là di questo partenariato economico".
Resta da vedere nei fatti come si concretizzeranno tali intenti. Da una parte l'Europa non vorrebbe dare alla Gran Bretagna la possibilità di ottenere solo vantaggi, sfruttando la questione irlandese con la frontiera aperta tra Irlanda e Irlanda del Nord, dall'altra deve considerare che gli attuali scambi commerciali sono anche una fonte di reddito non indifferente soprattutto per i Paesi che si affacciano sulle coste britanniche.
La stessa cosa invece non sarebbe garantita per le società finanziarie che hanno sede a Londra, che in futuro non potranno godere degli stessi privilegi attuali.
Nell'accordo è previsto anche un periodo di transizione che dovrebbe concludersi dopo 21 mesi, a dicembre 2020, ma certamente non oltre le elezioni britanniche previste per la metà del 2021, secondo le intenzioni della May.
In un vertice previsto per questo fine settimana tra May e Juncker si dovrebbe arrivare alla presentazione definitiva del testo per la Brexit.