L'ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha affrontato oggi a New York la prima udienza del processo civile che lo vedrà impegnato a difendersi dalle sanzioni conseguenti alla decisione di una settimana fa del giudice Arthur Engoron, che presiede il procedimento, che lo ha ritenuto colpevole, insieme ai suoi figli - escluso il più piccolo - e a 10 delle sue società di aver frodato banche e assicurazioni per oltre un decennio gonfiando il valore dei suoi beni, per ottenere finanziamenti che, altrimenti, non gli sarebbero stati concessi.

Trump, prima di fare il suo ingresso nell'aula del tribunale statale che si trova nel centro di Manhattan, ha dichiarato che il processo "è una continuazione della più grande caccia alle streghe di tutti i tempi".

Trump, ad oggi è il candidato più accreditato per rappresentare il partito repubblicano alle prossime presidenziali Usa che si terranno nel 2024.

Tramite il suo avvocato Kevin Wallace, la procuratrice generale dello stato di New York, Letitia James, chiede per Trump una sanzione di almeno 250 milioni di dollari, il divieto permanente per lui e i suoi figli Donald Jr ed Eric di gestire attività commerciali a New York e il divieto per Trump e la Trump organization di gestire i suoi immobili per cinque anni.

Il giudice Engoron ha annullato le licenza di commercio per operare nello Stato di New York alle società che controllano i pilastri del suo impero e ha detto che nominerà curatori fallimentari per supervisionare al loro scioglimento, senza però indicare modalità e tempi.

Come si può comprendere, il processo iniziato oggi, che durerà fino ai primi di dicembre, è forse decisivo per Trump per conservare il più possibile intatto il già suo traballante piccolo impero immobiliare e difficilmente potrà sperare di mitigare la sentenza facendo leva sulla persecuzione politica.