Avete presente Di Maio che si affaccia dal terrazzo di palazzo Chigi per festeggiare la manovra del popolo con i deputati pentastellati a completare la sceneggiata con tanto di bandiere e spumante? Quello per cui i 5 stelle facevano festa era relativo solo dai titoli della "manovra del popolo"... i contenuti erano ancora da scrivere.
E tanto è difficile far quadrare i conti dei quasi 40 miliardi della legge di bilancio 2019, tra promesse e coperture, che ancora ministri e maggioranza sono al lavoro per trovare l'intesa su pace fiscale, pensioni d'oro reddito di cittadinanza... nonostante entro la mezzanotte la manovra debba essere sottoposta al giudizio della Commissione europea.
Il problema all'origine delle difficoltà che incontrano i due schieramenti è legato al fatto che l'alleanza di governo che li unisce ha messo insieme due forze politiche che avevano due programmi "filosoficamente" tra loro contrapposti.
Il fatto che in questi primi mesi di governo Lega e 5 Stelle non abbiano potuto produrre risultati eclatanti in relazione alle loro eclatanti promesse elettorali, ha fatto sì che entrambi i partiti abbiano voluto mettere in atto nella manovra, fin da subito, i cavalli di battaglia elettorali, nonostante avessero dichiarato che ciò sarebbe stato fatto gradualmente nel corso della legislatura.
Il motivo? Soprattutto l'occasione di sfruttare le elezioni europee del prossimo anno. Il Governo del cambiamento è, sotto ogni punto di vista, un governo elettorale che agisce dal punto di vista comunicativo e operativo non per gli interessi del Paese, bensì per quelli del consenso. L'idea è che i populisti si "impadroniscano" delle istituzioni europee per cambiare i patti attuali che regolano l'Europa.
Le elezioni in Baviera dello scorso fine settimana, dallo sprovveduto Di Maio vengono viste in tal senso, tanto da fargli dire che a maggio "l'Europa cambierà volto"... che anch lì "sta per arrivare un terremoto politico". Di Maio è entusiata che Csu e Spd abbiano perso 10 punti a testa, indicando i Verdi tedeschi come se fossero i 5 Stelle, "una forza fuori dallo schema destra/sinistra (!)", senza neppure preoccuparsi che i neonazisti tedeschi dell'AfD, alleati della Lega, abbiano raccolto l'11% dei consensi...
E per Di Maio tutto ciò è un segnale di auspicio per rifondare l'Europa, con "la fine dell'austerità e l'inizio della solidarietà (!). Sta per arrivare la Manovra del Popolo anche a livello europeo."
In attesa però di quella europea, la manovra del popolo italiana è incagliata soprattutto sul nodo condono fiscale, ipocritamente definito pace, che per la Lega è un punto inderogabile e da cui non vuole assolutamente transigere. Vedremo come finirà nelle prossime ore.
In ogni caso, il tutto e subito imposto al povero ministro dell'Economia Giovanni Tria dai due vicepremier del cambiamento, oltre alla loro propaganda insensata e alle loro dichiarazioni fuori luogo, ci fa già sapere che Commissione europea e mercati questa manovra l'hanno bocciata con lo spread che ormai stabilmente viaggia a quota 300 punti, circa 100 punti in più rispetto a metà settembre... ma solo perché la Bce utilizza ancora lo scudo del Quantitative Easing.