Nella seduta di giovedì 18, con 138 voti a favore, 92 contrari e 10 astenuti, la Camera ha approvato in via definitiva il disegno di legge "disposizioni sanzionatorie in materia di distruzione, dispersione, deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici e modifiche agli articoli 518-duodecies, 635 e 639 del codice penale (C. 1297) e l'abbinata proposta di legge (C. 789)".
La nuova legge liberticida del governo (post) fascista di Giorgia Meloni, proposta nientepopodimeno che dal ministro della (sub) cultura Gennarino Sangiuliano è stata voluta in modo da inasprire le pene contro gli attivisti per il clima (in particolar modo di Ultima Generazione) e le loro proteste che, per attirare l'attenzione dell'opinione pubblica, si svolgono anche davanti a monumenti simbolo del patrimonio culturale italiano che, spesso, vengono sporcati con vernice... lavabile.
Tra le varie misure approvate con la nuova legge, sono previste sanzioni amministrative che vanno da un minimo di 10.000 ad un massimo di 60.000 euro a cui può essere applicata un'aggravante che, per chi compia l'illecito durante manifestazioni che si svolgano in luogo pubblico, prevede da uno a cinque anni di carcere!
All'inizio della legislatura, quell'ex magistrato veneto nominato ministro della Giustizia aveva dichiarato di voler eliminare dal codice penale leggi che lui dichiarava di ritenere inutili, se non addirittura dannose.
In realtà, quello che Nordio ha fatto e vuol continuare a fare è limitare le indagini sui reati dei colletti bianchi fino a depenalizzarli, riservando il regime ordinario della custodia cautelare solo ai reati della criminalità comune e ordinaria, mentre per le persone normali e per chi fa opposizione il ministro si è inventato una pletora di nuovi reati, come quelli su rave party illegali, occupazione abusiva di immobili, incendi boschivi, imbrattamento dei muri, acquisto di merce contraffatta, rivolta nei centri di accoglienza e persino quello di abbattimento dell'orso marsicano...
Come è facile intuire, il governo Meloni sta favorendo l'impunità verso coloro che sono o possono diventare collettori di voti e favorire nuovi bacini elettorali, per poi fare la faccia feroce e colpire ciò che i social media definiscono di volta in volta come caso negativo del giorno, annunciando il massimo rigore... fino ad inventarsi nuove pene.
L'Italia è incamminata nel diventare la replica dell'Ungheria di Orban... una "democrazia illiberale"... un modo alternativo per non definirsi fascisti. Ma non c'è nulla di sorprendente, visto che Meloni non lo ha mai nascosto.