La RAI annuncia che sono on line gli stipendi del proprio personale. Quindi curiosando, ti prende uno di quei coccoloni che la metà basterebbe.

Ci sarebbe da fare qualche domanda ai pensionati che percepiscono la minima, oppure agli esodati che non sanno come e dove ricollocarsi, e anche ai lavoratori comuni, oppure ai giovani, che sono costretti (e badate bene, quando sono fortunati) a lavorare di mese in mese come interinali.

Le caste come sappiamo bene, in Italia esistono e sono intoccabili, a partire dalla classe politica (compreso l'ultimo sindaco che non si sa come, se prima campava con uno stipendio normale, come siede sulla poltrona automaticamente scopre di avere bisogno di più soldi) per arrivare a questo ulteriore pugno nello stomaco.

Una mafia diffusa e radicata, perché per poter accedere a determinati ruoli devi avere non solo le competenze e professionalità acquisita (che dovrebbero essere gli unici requisiti richiesti ed indispensabili) ma soprattutto una tessera o un conclamato calcio nel deretano, da qualsiasi parte arrivi.

Si scopre così che in Rai anche chi occupa il ruolo di panchinaro viene lautamente retribuito; ovviamente inutile dire che lo si paga noi.

Come del resto gli stipendi dei parlamentari, ovviamente, di cui si parla e straparla, ma che fino ad oggi nessuno ha toccato (e se ne guardano bene....)

Le reazioni sono le più disparate: chi si indigna, chi invoca la privatizzazione, chi lamenta il fatto che si debba pagare il canone, cosa che aggiunge beffa alla beffa, chi contesta l'informazione fornita, come se in Italia ci fossero canali informativi totalmente liberi....

A proposito, la tessera dell'Esselunga mi potrebbe servire?