Alexandre de Moraes, giudice del  Supremo Tribunal Federal, che in Brasile è una specie di mix tra Corte di Cassazione e Corte Costituzionale, a inizio del 2024 aveva chiesto alla piattaforma X, tramite un'ordinanza, di bloccare alcuni account implicati in indagini sulla presunta diffusione di notizie false e di incitamento all'odio in favore dell'ex presidente Jair Bolsonaro.

Nei giorni scorsi, de Moraes aveva ordinato a X di nominare un responsabile legale in Brasile, cui poter imporre gli ordini in precedenza disattesi, dando un ultimatum di 24 ore per la sua nomina. 

Musk, che da proprietario di X si è intestato la polemica con una delle massime autorità brasiliane, invece di assecondare le richieste del giudice,  utilizzando la piattaforma social lo ha accusato di violare democrazia, diritti fondamentali, libertà di espressione, ecc.

Naturalmente Alexandre de Moraes, dopo aver preso atto del fatto che Musk, ancora una volta, ignorava una richiesta del Tribunale, si è rivolto all'autorità di regolamentazione delle telecomunicazioni in Brasile per chiedere in tutto il Paese la sospensione dell'accesso al social network X... cosa che è puntualmente avvenuta.

Musk ha denunciato l'ordine come censura, chiudendo gli uffici dell'azienda nel Paese, ma ha assicurato che la piattaforma sarebbe ancora stata disponibile (nel caso torni ad esser raggiungibile).

Nella sua sentenza, Moraes ha ordinato che X, continui a non essere accessibile finché non avrà ottemperato anche al pagamento di oltre 3 milioni di dollari, totale delle multe inflitte in precedenza per il mancato adempimento delle ordinanze che hanno preceduto l'ultima, la più drastica.

Durante un evento tenutosi venerdì, Moraes non ha mostrato alcun segno di voler fare marcia indietro: 

"Coloro che violano la democrazia, coloro che violano i diritti umani fondamentali, sia di persona che attraverso i social media, devono essere ritenuti responsabili", ha affermato.

In una intervista radiofonica, il presidente Lula da Silva, interrogato sulla questione, ha dichiarato che tutte le aziende che operano nel Paese devono rispettare gli obblighi di legge:

"Solo perché un tizio ha un sacco di soldi non significa che possa fare ciò che vuole".

E il tizio che ha un sacco di soldi, ritenendo invece l'esatto opposto, dalla sua piattaforma social continua a sobillare gli utenti (e i brasiliani) dando del dittatore al giudice, facendo intendere che lui difenda la democrazia e la libertà di espressione... promuovendo le fake news dell'estrema destra brasiliana.