La festa scudetto dell'Inter, le polemiche del giorno dopo
Dopo gli assembramenti per la festa scudetto dell'Inter che domenica hanno portato a Milano 30mila persone in piazza Duomo a festeggiare in barba a qualsiasi cautela anti-Covid, il giorno dopo sono scoppiate le ovvie e conseguenti polemiche su quanto accaduto.
Queste le dichiarazioni di Attilio Fontana, presidente della regione Lombardia: "Speriamo che situazioni del genere non abbiano conseguenze e speriamo si evitino condizioni di questo genere perché rischiano di essere pericolose".
Ben più deciso nel suo giudizio è stato invece l'ex assessore regionale alla sanità, il mitico Giuliano Gallera, che ha trovato il vero colpevole per quanto accaduto:"La possibile conquista dello Scudetto da parte dell'Inter nella giornata di ieri non era un elemento sconosciuto che avrebbe colto tutti di sorpresa. Il Sindaco Sala aveva il dovere e la responsabilità quantomeno di provare ad arginare gli assembramenti dei tifosi con misure adeguate e straordinarie, coinvolgendo la stessa società sportiva. Così non va bene, troppo facile lavarsene le mani a posteriori".
E Sala come risponde all'accusa? Riportando quanto dichiarato all'Adnkronos dal prefetto di Milano, Renato Saccone:"Quando il popolo dei tifosi, in modo assolutamente spontaneo e non organizzato, scende in strada per festeggiare lo scudetto atteso da anni, bisogna necessariamente coniugare le ragioni della prevenzione del contagio con la gestione dell'ordine pubblico e con la tutela della incolumità delle persone. Abbiamo valutato che chiudere piazza Duomo, spazio urbano ampio e con numerose vie di esodo, sarebbe stato inevitabilmente occasione di ancora più densi e rischiosi assembramenti, sotto ogni profilo. Di fronte a 30mila tifosi esultanti, circa 10mila nel picco in piazza Duomo, non si usano idranti, né ha senso transennare una città. Si opera per evitare incidenti di qualsiasi natura, che non ci sono stati, per ridurre nei tempi le manifestazioni di festa, con il rispetto del 'coprifuoco', per salvaguardare le tante attività commerciali e della ristorazione e il diffuso passeggio domenicale di un pomeriggio primaverile in zona gialla, così come è stato".
Naturalmente, un'occasione così ghiotta per poter continuare a promuoversi non poteva mancarla uno come Matteo Bassetti, l'infettivologo tv preferito dalla Lega:"Ecco la festa scudetto dell'Inter in Piazza del Duomo a Milano. Era ampiamente prevedibile che succedesse. Non sarebbe stato meglio avere gli stessi tifosi in numero limitato allo stadio per festeggiare i loro beniamini? 10000 tifosi a San Siro tutti distanziati e controllati: il 15% della capienza. Occorre finirla con l'ipocrisia di vietare cose sensate sapendo che ne succederanno certamente altre molto più rischiose e insensate".
Una dichiarazione ovviamente condivisa da Matteo Salvini:"Sala non poteva far entrare 20mila tifosi in uno stadio che ne contiene 80mila?".
La risposta del sindaco di Milano a colui che definisce "ministro per caso" non si fa attendere:"No. Innanzitutto perché gli stadi sono chiusi. E poi, come entrano ed escono 20mila tifosi senza assembrarsi?"