Intorno a mezzogiorno di giovedì, la nave Alan Kurdi della Ong Sea Eye procedeva ad una velocità di 6 nodi con la prua puntata a nord, verso la Sicilia, e si trovava più o meno a metà strada tra Lampedusa e Malta.

Dalla nave, in precedenza, hanno fatto sapere che fa freddo e che il tempo sta peggiorando. Mentre donne e bambini sono sottocoperta, molte persone dormono all'aria aperta.

Alarm Phone, nel frattempo, ha fatto notare che quanto accaduto negli ultimi giorni dimostra chiaramente che gli MRCC di Roma, La Valletta e Tripoli hanno dimostrato di non essere in grado di adempiere al loro compito, rifiutando qualsiasi responsabilità, adoperandosi per un respingimento sistematico e lasciando così morire le persone in mare.

Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ha dichiarato: "Mi auguro che nessun Salvini di turno, né in Italia né in Europa, pensi di poter fare campagna elettorale sulla pelle di questi esseri umani. Si indichi subito un porto sicuro che non è certamente in Libia e che, se non si trovano velocemente alternative, potrebbe essere Palermo.

Di nuovo 60 persone, dopo essere fuggite dai lager libici, sono adesso ostaggio della propaganda dei razzisti del sovranismo, supportata dall'ipocrisia delle istituzioni europee.


Aggiornamento.
Nel pomeriggio, la Alan Kurdi ha indirizzato la prua verso ovest navigando verso l'isola di Lampedusa - da cui distava circa 36 miglia, oltre 5 ore di navigazione intorno alle 17 - per cercare riparo dal maltempo. Al capitano non è ancora stato assegnato un POS in base a quanto dettano le convenzioni internazionali e le leggi italiane.

Dalla nave hanno comunicato che  hanno incontrato maltempo e che sta piovendo, con il vento che diventa sempre più forte. Per questo motivo, il capitano ha deciso di portare tutte le persone sottocoperta. La OngSea Eye ha fatto sapere di essere in stretto contatto con il ministero degli Esteri tedesco e di sperare in una soluzione rapida della vicenda.