In relazione alle dimissioni odierne del cancelliere dello Scacchiere - il ministro delle Finanze del Regno Unito - Kwasi Kwarteng, la domanda più logica da porsi è perché non si sia invece dimessa la premier Liz Truss e l'intero governo.

Kwarteng ieri era a Washington per spiegare al Fondo Monetario Internazionale il piano dei tagli fiscali annunciato dalla neo premier britannica durante la campagna elettorale che le ha permesso di ottenere dai tories la guida del partito e quella del Governo, essendo i conservatori in maggioranza alla Camera dei Comuni.

Il mini budget, così definito il piano dei tagli dopo essere stato ridimensionato rispetto alla sua prima stesura, non è piaciuto neppure all'FMI e Kwarteng è stato costretto a tornare anticipatamente a Londra per riferire il parere negativo alla Truss che, in risposta, ha chiesto e ottenuto la sua testa.

"Mi hai chiesto di farmi da parte come Cancelliere. Ho accettato”, ha scritto in una nota l'ex ministro per spiegare le dimissioni. “Quando mi hai chiesto di ricoprire l'incarico di Cancelliere, l’ho fatto nella piena consapevolezza che la situazione che avevamo di fronte era incredibilmente difficile, con l’aumento dei tassi di interesse globali e dei prezzi dell’energia. Tuttavia, la tua visione di ottimismo, crescita e cambiamento era giusta". 

In una conferenza stampa organizzata in fretta e furia, Liz Truss ha dichiarato che

"l'obiettivo di assicurare una crescita economia sostenuta e tasse basse resta", ma "le condizioni economiche continuano a peggiorare" e "è chiaro che alcuni obiettivi  del mini budget hanno superato le aspettative dei mercati. Pertanto dobbiamo agire adesso per rassicurare i mercati sulla sostenibilità del nostro bilancio". 

In parole povere, il piano economico/finanziario della Truss non aveva coperture, nella convinzione che una minore tassazione favorirebbe una maggiore propensione ai consumi, con l'Iva che ricoprirebbe così le minori entrate fiscali.

I mercati non ne sono convinti e la premier ha dovuto rivedere anche il mini budget annunciando oggi la rinuncia al piano di eliminare una tassa sulle imprese che assicura un gettito di circa 18 miliardi di sterline.

Jeremy Hunt, ex segretario agli Esteri e alla Salute, sarà il nuovo cancelliere dello Scacchiere in sostituzione di Kwarteng.

Dopo tutto questo, va considerato che riguardo al mini budget, rimangono ancora 27 miliardi di sterline senza coperture e gli economisti continuano ad essere scettici sul piano della Truss, tanto che la sterlina nelle ultime ore ha perso un ulteriore 2%, mentre si registrano nuovi aumenti sui tassi dei titoli del debito pubblico del Regno Unito.

I giornalisti britannici, senza molti riguardi, chiedono a Liz Truss quando abbia intenzione di presentare le sue dimissioni da primo ministro. Lei risponde che è sempre più determinata nel proseguire il suo incarico. 

C'è però da capire... fino a quando!