In una vasta operazione di controllo durata 17 mesi, la Guardia di Finanza ha individuato 60mila uomini e donne costretti a lavorare senza un contratto o con accordi irregolari. Questa operazione, che si è svolta su tutto il territorio nazionale, ha messo in luce un fenomeno preoccupante di sfruttamento lavorativo e violazione delle normative sul lavoro.

L'operazione, avviata nel gennaio 2023, ha visto il coinvolgimento di migliaia di agenti, che hanno condotto ispezioni in diverse tipologie di aziende, principalmente quelle agricole, manifatturiere, dei servizi e della ristorazione. L'obiettivo principale era contrastare il lavoro nero e garantire il rispetto delle leggi in materia di lavoro.

Le indagini hanno rivelato una realtà inquietante: molti lavoratori erano impiegati senza un contratto regolare, privati di diritti fondamentali come l'assicurazione sanitaria, le ferie pagate e i contributi pensionistici. Alcuni lavoratori, inoltre, hanno riferito di essere stati costretti a lavorare in condizioni di sfruttamento, con orari di lavoro eccessivi e salari ben al di sotto della media nazionale.

In conseguenza dell'operazione, numerosi datori di lavoro sono stati sanzionati con multe salate, mentre in alcuni casi più gravi sono stati avviati procedimenti penali. La Guardia di Finanza ha anche collaborato con altre autorità competenti per garantire che i lavoratori sfruttati ricevano il giusto risarcimento e che vengano intraprese azioni correttive per migliorare le condizioni di lavoro.

Inoltre, l'operazione ha portato alla chiusura temporanea di diverse aziende fino a quando non verrà dimostratà la regolarizzazione delle posizioni lavorative e l'adozione di pratiche conformi alle normative vigenti.

Questo il commento rilasciato dal Comandante Generale della Guardia di Finanza: "Questa operazione rappresenta un passo fondamentale nella lotta contro il lavoro nero e lo sfruttamento dei lavoratori in Italia. Il nostro impegno è garantire che tutti i lavoratori godano dei diritti che spettano loro per legge e che i datori di lavoro rispettino le normative. Continueremo a monitorare attentamente la situazione e ad agire con determinazione contro le violazioni."

Anche la ministra del Lavoro, Calderone, ha espresso apprezzamento per il lavoro svolto dalla Guardia di Finanza, sottolineando l'importanza di garantire condizioni di lavoro dignitose per tutti i cittadini e di combattere ogni forma di sfruttamento.

Da sottolineare, inoltre, che la lotta al lavoro sommerso viaggia in parallelo, ma non mancano i punti di contatto, con quella ai clan.

Dai dati forniti dalla Gdf si attesta sui 3,6 miliardi di euro il valore dei beni riconducibili alla criminalità organizzata sequestrati, confiscati o sottoposti ad amministrazione giudiziaria. Sul fronte del riciclaggio, i finanzieri hanno scoperto operazioni illecite per 6,8 miliardi e denunciato 5.316 persone, di cui 461 arrestate, mentre il contrasto alle nuove frodi telematiche ha consentito di sequestrare beni per 92 milioni di euro. 75 milioni è invece il controvalore in euro delle criptovalute sequestrate, con la Finanza che ha scoperto la prima 'mining farm' italiana, una struttura composta da hardware e software in grado di coniare nuove valute virtuali.

Importanti anche i numeri sul fronte del contrasto alla contraffazione e alla tutela del made in Italy: sono stati sequestrati oltre 800 milioni di prodotti falsi e oltre 22mila tonnellate di prodotti agroalimentari.