Ottobre 2005. Il cardinale Francis Arinze, prefetto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei Sacramenti, durante la seconda conferenza stampa del Sinodo dei vescovi, affermava che quello della "mancanza di sacerdoti" nel mondo "non è un problema, ma un sintomo": il vero problema è la "crisi di fede", che affligge in modo particolare l’Europa. in corso in Vaticano fino al 23 ottobre.

Nella stessa occasione, il cardinale Juan Sandoval Iniguez, arcivescovo di Guadalajara (Messico), sosteneva che la crisi delle vocazioni è "un effetto, e non la causa" di fenomeni come la secolarizzazione, che "chiude la finestra all’infinito e si concentra su questo mondo, come se fosse la destinazione finale dell’uomo". In questo contesto, il ricorso ai "viri probati" non rappresenta tanto "una soluzione", quanto "un problema", citando le Chiese orientali, che "hanno preti sposati, ma nonostante ciò soffrono di crisi delle vocazioni. Spesso, infatti, i preti sposati non hanno tempo per studiare, devono guadagnare per mogli e figli, a volte divorziano e le mogli chiedono che il sacerdote mantenga loro e la prole".

Marzo 2017. Riguardo alla crisi di vocazioni, il Papa osserva che "è un problema grande" e "grave". "Se mancano le vocazioni sacerdotali – rileva – è perché manca la preghiera. C’è anche il problema della bassa natalità. Inoltre è importante il lavoro con i giovani, ma non bisogna cadere nel proselitismo: è importante infatti anche una selezione, perché se non c’è una vera vocazione poi sarà il popolo a soffrire. Comunque – aggiunge – il "celibato opzionale", cioè lasciato alla libera scelta, "non è la soluzione". Mentre la questione dei "viri probati" è una possibilità, ma poi vanno precisati i compiti che possono assumere per le "comunità isolate".

Dopo 12 anni, quello che i vescovi escludevano decisamente, adesso viene ipotizzato da papa Francesco come una possibilità. In una intervista al settimanale tedesco Die Zeit, Bergoglio non esclude che una parrocchia possa essere affidata a persone scelte e ordinate tra uomini sposati, provati nella fede, e... probabilmente anziani.

Il Papa non ha fatto riferimento ai "preti sposati" ed ha negato la possibilità di scegliere, da parte di un sacerdote, se sposarsi o meno, ma sembrerebbe comunque un passo avanti, verso quella ipotesi. Molti sono i preti in Italia e nel mondo che, dopo essersi sposati, sono stati sospesi e hanno dovuto abbandonare la loro parrocchia e adesso vorrebbero tornare ad essere sacerdoti a tutti gli effetti.

Quella di Papa Francesco va considerata un'apertura di un nuovo corso nella Chiesa cattolica o una definitiva chiusura nei confronti di molti preti sposati che vorrebbero tornare a dir messa?