Nascondino è un gioco di squadra che da ragazzini, chi più e chi meno, ci abbiamo giocato tutti.

Tutti avevamo la speranza di essere gli eroi del gioco che, standosene ben nascosti, alla fine riuscivamo con la toccata di mano della "tana", a gridare tana liberava tutti, costringendo il malcapitato a rimanere alla conta.

Ma poi crescendo, come sempre capita, ci siamo dovuti rendere conto che nella vita reale; e specialmente per quanto concerne le faccende della politica, quell'eroe che libera tutti, poteva essere l'opposto di quello che tanti anni fa credevamo.

La nostra Umbria, nelle ultime votazioni per il rinnovo dell'organo istituzionale regionale, ne è diventato un lampante esempio. Un esempio non per i risultati ottenuti (il volere della gente che ha votato è democrazia) ma per la dinamica e l’arroganza, di alcuni eletti, che hanno usato in modo scorretto quei risultati.

Se prima con il centrosinistra che conduceva i giochi alla Regione, ci dava l'impressione di stare in una "botte di latta", per gli scandali della sanità e quant'altro, ora che la situazione è totalmente cambiata, siamo sicuri di non essere “sigillati” in una "botte di ferro" senza via di uscita?

Le chiacchiere non fanno frittelle; ma i fatti si!

Qualche partito afferma che "uno conta uno" (almeno lo affermava fino a qualche tempo fa)ma qui in Umbria dopo la tornata elettorale per il rinnovo del Consiglio regionale c'è a chi è piaciuto un altro algoritmo di potere e quindi ha affermato che "due assessori e  la Presidente devono contare per tutti". E purtroppo ci sono disgraziatamente riusciti!

Nella maggioranza, c'è un partito che non si accontenta più di essere parte di essa e vuole il campo libero dove nessuno, neanche gli stessi partiti che sono stati insieme per prendere il potere in Regione, possano avere voce in capitolo.

In pratica hanno voluto un potere assoluto sopra il potere della maggioranza! Non male come programma strategico di partito. Che ne dite?

Va bene che ormai siamo abituati a pensare alla politica come una giungla dove il più forte si "abbuffa" a scapito degli altri ma, per cortesia, non facciamo come le iene che cacciano insieme mentre mangia solo il più prepotente!

Dei cinque assessori componenti la Giunta (oltre la capa che è dello stesso partito), loro, ne hanno voluti due!

Al bar, o dove mi ritrovo con gli amici a parlare di fatti politici, dove metto sempre in guardia che potremmo svegliarci una mattina e trovare in strada una politica neo-fascista, mi sento sempre rispondere e magari qualcuno ne è proprio convinto, che il fascismo per ragioni contingenti alla situazione sociale, economica e culturale (tanto per enunciarne i maggiori aspetti) non potrà mai tornare. Al ché, convinto più che mai di ciò che potrebbe essere, ribadisco il concetto che il fascismo che intendo, non è quello delle "camice nere, del fez, del manganello, dell’olio di ricino e della marcia su Roma", come un remake dell'evento passato; anche se qualcuno l'estate scorsa ci ha provato (e gli è andata buca), ma quello che si fa avanti indossando un bel vestito di falsa democrazia.

Non è sicuramente il fascismo dei primi passi di Benito che stava a Milano pronto a riparare in Svizzera se qualcosa fosse andato storto, mentre mandava i suoi gerarchi ad alloggiare all'Hotel Brufani di Perugia per organizzare ed incitare i "camerati", dal Palazzo della Provincia, alla inderogabile necessità politica, sociale e morale della marcia sulla capitale!

No! il fascismo che potrebbe, in ogni momento arrivare, è tutto ciò che per la propria ideologia, inchioda la Democrazia Liberale sulla croce in nome dei propri interessi, personali e politici!

I segni premonitori ci sono tutti. Il problema è sapere quando accadrà!

Ed allora “Bòna notte popolo italico”!


Giampiero Tamburi (Perugia: Social City)