Un quotidiano storico di Roma due giorni fa titolava così, sull'onda delle numerose notizie che in questi giorni circolano in merito all'esito della kermesse giubilare.

Si è avuta la lamentazione della Federalberghi che impietosamente ha sciorinato le cifre delle presenze che sono rimaste assolutamente uguali a quelli di un qualunque anno di calendario e cioè circa 14 milioni di turisti, aggiungendo che, del giubileo, a Roma in pochi si sono accorti.

Immancabile e immediata la replica di Mons. Fisichella che invece si è esaltato parlando di 20 milioni di presenze e rivendicando quindi il "grande" successo dall'iniziativa papale.

Se entrambe le cifre sono attendibili, non resterebbe che concludere che i 6 milioni di differenza sono costituiti dai turisti/pellegrini sfuggiti al circuito alberghiero in quanto ospitati nelle innumerevoli case per ferie, di accoglienza, per pellegrini ecc. ecc. che - esentasse - esercitano la loro attività nella città eterna.

Da qui alcune considerazioni:

- a coloro che un anno fa, all'annuncio improvviso che giubileo sarebbe stato, lamentavano che già Roma era nel caos e non c'era pertanto bisogno di aggiungerne altro, le "gerarchie" non si risparmiarono nel magnificare le straordinarie opportunità economiche che Roma avrebbe tratto da questo "gioioso" evento.

- risulta che, invece, se "beneficio" c'è stato, ne hanno goduto solo le strutture religiose e l'Opera Romana Pellegrinaggi (di proprietà del Vaticano).

- i commenti del clero seguiti alla "rendicontazione" giubilare sono stati a dir poco a doppia faccia: a) grande beneficio per la città, per i sotenitori del successo, b) errore nell'attribuire valenza economica ad un evento che deve essere solo "spirituale" per coloro che hanno dovuto ammettere l'insuccesso.

A conferma che gli autoprocalamatisi "detentori della VERITÀ" poi di "verità" ne hanno sempre più di una per poter far comunque fronte ad ogni situazione!