La preoccupazione di non umiliare Putin ha irritato e non poco gli ucraini. Il ministro degli Esteri, Kuleba, non ha usato giri di parole per dichiararlo, mentre Zelensky ha utilizzato una via meno diretta:

"L'esercito russo può smettere di bruciare chiese. L'esercito russo può smettere di distruggere le città. L'esercito russo può smettere di uccidere bambini. Se la stessa persona [Putin, ndr], a Mosca, dà un tale ordine. E il fatto che non ci sia ancora un tale ordine è un'ovvia umiliazione per il mondo intero".

Risolto il problema di chi umili chi, veniamo all'aggiornamento della situazione sul campo.

"Le truppe russe hanno sparato nuovamente contro le aree di confine della regione di Sumy, Mykolaiv, le città e i villaggi della regione di Zaporizhzhia, la regione di Kharkiv.La situazione a Severodonetsk, dove continuano i combattimenti strada per strada, resta estremamente difficile. È difficile anche a Lysychansk, Marinka, Kurakhove, in altre città e villaggi del Donbass. Costanti gli attacchi portati con aerei, artiglieria e missili. A partire da questa mattina, il numero totale di vari missili russi utilizzati contro l'Ucraina è arrivato a2.503".

Zelensky - sue le parole che riassumono quanto accaduto sul campo nelle ultime ore - non ha utilizzato toni trionfalistici per descrivere la resistenza ucraina  a Severodonetsk, ma secondo fonti occidentali, i russi non riuscirebbero più ad avanzare, tanto che la città è al  momento non occuperebbero più della metà della città. 

Considerando lo sforzo militare prodotto da Mosca per conquistare l'ultima porzione dell'oblast di Luhansk, schierando fino a 25 battaglioni tattici, allora ciò significherebbe che l'esercito russo è davvero alla frutta e che la pretesa di Kiev di ricacciarlo nei propri confini non sarebbe così irrealistica come molti credevano.

E forse anche per questo Putin, in una intervista tv ripresa dalla Tass, ha dichiarato che la Russia colpirà nuovi obiettivi se all'Ucraina saranno consegnati missili a lungo raggio. 

Riferendosi all'invio di sistemi di lancio multiplo di razzi M270 e M142 HIMARS promessi a Kiev da Regno Unito e Stati Uniti, Putin si è detto stupito per il clamore che è stato riservato a tale notizia, commentando la fornitura di tali armi come la necessità di rifornire l'Ucraina di armi simili a quelle che già aveva e che ha perso in battaglia, riferendosi ai sistemi di lancio Grad, Smerch e Uragan di fabbricazione sovietica e russa. Quindi l'invio delle nuove armi lo ha commentato così:

"Non è una novità. In sostanza non cambia nulla."

Ma forse, che non cambi nulla, Putin tanto sicuro non lo è, perché nel corso della stessa intervista ha poi aggiunto:

"Se ... vengono forniti, ne trarremo delle conclusioni e utilizzeremo le nostre armi che abbiamo in quantità sufficienti per colpire quelle strutture che finora non stiamo attaccando".

A cosa si riferisse in particolare, però, non lo ha specificato. Intanto Kiev, stamani ha registrato un attacco missilistico su alcune aree della città, le cui conseguenze devono ancora essere valutate. Secondo l'esercito, i missili sono stati lanciati dal Mar Caspio.

Questo l'ultimo bollettino fornito dallo Stato maggiore di Kiev sulle perdite subite dai russi in Ucraina dal 24 febbraio: 31.150 soldati, 1.381 carri armati, 3.392 veicoli corazzati per il trasporto di personale, 2.360 veicoli e serbatoi di carburante, 686 pezzi di artiglieria, 207 sistemi di lancio multiplo di razzi, 95 sistemi antiaerei, 175 elicotteri, 210 aeroplani, 548 droni e 13 imbarcazioni.



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