L'Unità, il giornale di Renzi, è in festa. E come avrebbe potuto essere altrimenti, dato che il padrone ha vinto le consultazioni nei circoli del PD. Anzi ha stravinto. Per l'occasione persino Madonna Boschi è riapparsa in tv evocata dall'occhiuta Maria Latella con un messaggio alla nazione indicando Renzi come unico capace di fare riforme utili al paese.
Matteo Renzi che, invece, si è limitato ad esultare sobriamente con un post, anzi un post it inneggiante a numeri impressionanti, alla democrazia, all'andare avanti tutti insieme...
Questo il risultato ufficiale della prima fase del congresso PD. Matteo Renzi 68,22% (141.245 voti); Andrea Orlando 25,42% (52.630 voti); Michele Emiliano 6,36% (13.168). Su un numero di 400mila tesserati ha votato solo la metà degli iscritti al Partito Democratico con 207.043 voti validi. Davvero impressionanti come numeri!
Dopo aver appreso l'esito delle votazioni, peraltro scontato visto che Renzi finora aveva occupato il partito manu militari, Gianni Cuperlo - che sostiene Andrea Orlando - si è accorto che si sta celebrando il congresso di un partito che ha smarrito la propria identità, ricordando che in un anno oltre centomila iscritti se ne sono andati e molti in opposizione a Renzi.
Lo ha detto in un'intervista al Corriere in cui si chiede anche quanto possano essere credibili i dati pubblicati "quando in due giorni gli iscritti di un circolo si triplicano".
E tanto deve essere lo sconforto per una possibile riconferma di Renzi a segretario che Cuperlo si appella persino a Bersani e ai fuoriusciti (così si devono chimare) dell'MDP: «Venite a votare il 30 aprile e aiutateci ad ancorare il Pd alla sua natura e missione. Che non è dividere il campo della sinistra, ma ricucire quello che Renzi ha strappato».
In pratica, Cuperlo e lo stesso Orlando, ieri intervistato da Lucia Annunziata nel suo appuntamento domenicale su Rai3, hanno affermato di non potersi riconoscere in un PD in formato Renzi, avendo quest'ultimo stravolto lo spirito costitutivo del partito.
Ma se Renzi si è impossessato del partito facendolo diventare qualcosa di diverso, se non di opposto, rispetto a come era nato... la domanda ovvia è che cosa ci stiano a fare in quel partito Cuperlo e Orlando se non ci si riconoscono più?
Chi se n'è andato dal PD ha preso atto dell'impossibilità di far capire a chi ancora non se ne è accorto ed è stato raggirato da Renzi che il Partito Democratico di adesso non è certo un partito socialista che possa avere un qualche riferimento con la sinistra e la sua storia.
Gianni Cuperlo e gli altri come lui, ancora rimasti nel PD, prendano atto di essere solo delle foglie di fico che Renzi sta usando e che verranno gettate tra i rifiuti alla prima occasione, insieme a qualsiasi eventuale residuo di idee di sinistra che finora non aveva eliminato per convenienza o dimenticanza.