Oramai è chiaro che Erdogan è un protagonista sullo scenario della politica internazionale, è l’uomo forte che dialoga con la Russia sul futuro di altri paesi. Erdogan è’ un bravo acrobata nei circhi della politica nazionale e internazionale. Da un lato è membro della NATO, dall’altro, compra missili S400 dalla Russia ed è sempre presente nelle riunioni con l’Iran e la Russia.

Erdogan ha invaso una fetta del territorio siriano con il pretesto di combattere i curdi, considerati da lui terroristi ma, di fatto, i curdi hanno combattuto l'Isis, quest’ultimo protetto e finanziato dalla Turchia!         Ora Erdogan è protagonista in Libia, fa da mediatore nel processo di pace tra il governo di accordo nazionale di Fayez al Serraj e il suo rivale Khalifa Haftar, non solo, minaccia di dare una lezione a Haftar se questo non accetta di obbedire. 

Il parlamento turco recentemente ha approvato su richiesta di Erdogan di inviare le truppe in Libia per proteggere al Serraj e, di fatto, sono già arrivati diversi ufficiali militari turchi e centinaia di mercenari spostati dalla Siria in Libia.

In tutto questo triste scenario l’Europa sembra un corpo debole, impotente di fronte alla prepotenza di Erdogan.

E’ lecito chiedersi se davvero l’invasione della Libia di Gheddafi nel 2011 da parte dell’occidente, sia stata frutto di una grande strategia politica.


Nella foto, Abu Adil, Mahmood al Bashir, Isam al Jarallah, AbdulRaza al Mahmood, mercenari islamici al servizio della Turchia, spostati dalla Siria in Libia.