La paradossale campagna elettorale del paradossale Trump
Young man, there's a place you can go
I said, young man, when you're short on your dough
You can stay there, and I'm sure you will find
Many ways to have a good time
It's fun to stay at the YMCA
It's fun to stay at the YMCA...
YMCA, una vecchia canzone dei Village People, è diventata la sigla dei comizi elettorali di Donald Trump. Per chi non lo sapesse, ancora, YMCA è l'acronimo di Young Men's Christian Association (Associazione Cristiana di Giovani Uomini), un'organizzazione cristiano-ecumenica le cui palestre, negli anni '70, erano diventate negli Usa luogo d'incontro per gay. La canzone dei Village People, con molti sottintesi, fa riferimento a quello.
In questi giorni, Trump, alla fine dei suoi comizi accenna dei grotteschi passi di danza sulle note di YMCA, quasi sempre imitato dai suoi sostenitori.
Qual è il problema? Nessuno, a parte il paradosso che un promotore di campagne omofobiche come Donald Trump promuova se stesso davanti a migliaia di nazifascisti, altrettanto omofobici, utilizzando una canzone che con il tempo è diventata in tutto il mondo l'inno degli omosessuali!
E nessuno di quei pistoleri scalmanati e pazzoidi che seguono Trump sembra essersi accorto della contraddizione.
E perché stupirsene? In fondo, quella gente continua a credere a Trump quando afferma che il Covid non è più un problema e che la pandemia è una fake news dei suoi oppositori.
Negli Stati Uniti, il numero di nuovi casi Covid è in media intorno agli 80mila al giorno, il totale dei decessi ha toccato quota 227mila e sono ormai circa 9 milioni gli americani finora contagiati.
E tutto questo, grazie a Trump, che definisce la pandemia una fake news mentre danza sulle note di YMCA.