"Alla presidente del gruppo PD, sen. Malpezzi che rispetto e di cui apprezzo l'onestà intellettuale e a chi in queste ore mi sta attaccando, chiedo cortesemente di leggere non il titolo volutamente fuorviante de La Stampa ma il testo della mia intervista correttamente riportata dal giornalista Paolo Colonnello e correttamente ripresa da alcune agenzie in cui emerge chiaro il mio rispetto per la ricorrenza del 25 aprile tanto da averlo celebrato da ministro della Difesa. La mia contrarietà è semmai solo al modo in cui finora si svolgono molti cortei che lungi dal celebrarlo, ne fanno una manifestazione appannaggio della sinistra. A chi strumentalmente si ferma a leggere il titolo errato e ignora le mie parole, dopo questa mia nota, sarò invece costretto a riservare - a differenza delle mie abitudini - una risposta nelle sedi più opportune a tutela del ruolo che ricopro. Da oggi ho dato mandato che questa sia la regola per chi traviserà parole e fatti che mi riguardano".

Queste le parole del presidente del Senato La Russa a commento delle reazioni alla sua intervista rilasciata a La Stampa. 

Questa, invece, la risposta del direttore de La Stampa, Massimo Giannini, alla "smentita" di La Russa (fonte Ansa):

"Prendo atto della retromarcia del Presidente La Russa, che da seconda carica dello Stato deve essersi reso conto dell'enormità delle sue parole. Il nostro titolo, infatti, non ha fuorviato un bel niente. Valuti chiunque se un titolo che dice "Non celebrerò questo 25 aprile" travisa il senso di una risposta che, a domanda del nostro Paolo Colonnello "celebrerà il 25 aprile?", recita testualmente "Dipende. Certo non sfilerò nei cortei per come si svolgono oggi". Dunque, se ne deduce che, ad "oggi", non lo celebrerà. Quanto al "domani", chissà, magari il Presidente La Russa ha in animo di festeggiarlo privatamente, nella sua casa in cui troneggia il busto del Duce, oppure di organizzare qualche suo corteo alternativo, cosa che a questo punto dell'avventurosa transizione italiana, purtroppo, non si può escludere". 

La cosa più ridicola di questa notizia è la parte non riportata relativa allo stupore e alle lamentazioni di coloro che si sono indignati per le dichiarazioni di La Russa e che, tra l'altro, sono quasi sempre gli stessi che da tempo dicono che questa destra non ha nulla a che vedere con il fascismo.

Adesso, forse, si saranno finalmente accorti che questo governo è supportato da una maggioranza composta da post-fascisti?