Una chiacchierata con Giovanbattista Scidà, attore, collaboratore, da anni, di Radio Studio 107 Milano, sarà, attivamente, impegnato in teatro, con diversi spettacoli, in questa stagione, che apre, a giorni, il sipario. Giovanbattista Scidà, siciliano, 69 anni, leggero accento romano, sorriso aperto, affabile, dalla battuta sempre pronta, ci snocciola le sue previsioni, per la stagione teatrale in corso, con questa intervista esclusiva.

 

Carissimo Giovanbattista, innanzitutto, colgo l’occasione, per ringraziarti della tua disponibilità, per avermi concesso questa intervista. Come prevedi questa stagione in teatro, ai nastri di partenza? Ce ne vuoi parlare?

“Intanto, sono io che ringrazio te, per la tua attenzione, nei miei confronti. Prevedo una stagione teatrale 2023/24 esaltante, pur se reduci, dal forzato periodo di fermo dovuto alla pandemia, si assiste ad un ritorno alla normalità, ad un ritrovato entusiasmo verso il teatro, con delle programmazioni artistiche davvero importanti e di qualità”.

 

Dove ti potremmo vedere in scena e con quali lavori teatrali, per l’imminente stagione teatrale nel 2023/24?

“Per me, sarà una stagione teatrale piena di impegni a partire.

Al momento, ti faccio una scaletta provvisoria:

- il 15 Ottobre, al Teatro “D’Errico”, ad Acerra (Napoli), con uno spettacolo di varietà “Il Regno Delle Due Sicilie”, una cavalcata teatrale, dalla Sicilia a Napoli.

- il 28/29 Ottobre, sarò al Teatro Palco delle Valli (Roma), con una brillante commedia dal titolo “Picciridda”(Bambina).

- l’1/2/3 Dicembre, al Piccolo Teatro dell’Arte (Roma), replicheremo la famosissima Commedia “Parenti Serpenti”.

- il 12/13/14 Gennaio 2024, al Teatro degli Eroi di Roma, con un dramma di H.Ibsen “Un Nemico Del Popolo”.

- il 21 Gennaio 2024, al Teatro Petrolini di Roma, uno spettacolo di varietà, un grande contenitore artistico, dal titolo “Di Tutto E...Di Più”.

- il 26 Gennaio, sempre al Teatro Petrolini, una replica dello spettacolo “Sicilia - Napoli - Roma”.

- l’1/2/3 e 8/9/10 marzo, al Piccolo Teatro dell’Arte, una commedia storica “Le Pillole Di Ercole”.

- Il 5 /5/24, al Teatro M. Fiorani, di Canale Monterano, riporteremo in scena “Parenti Serpenti”, ma sarà mio dovere e piacere aggiornarti, su altre date, che sono in corso di programmazione, al momento”.

 

Ci puoi parlare un po’ di te? Com’è maturata la sua passione per il teatro?

“Ho iniziato a calcare le tavole del palcoscenico molto giovane, negli anni 70, però, come musicista e cantante. Suonavo le tastiere, in un complesso musicale, che, a quel tempo, erano molto in voga. Poi, abbandonai, per lunghissimi anni, questa passione, per dedicarmi al mio lavoro che mi impegnava tanto. Con il mio trasferimento, a Roma, iniziai a frequentare corsi di dizione e recitazione, con buoni maestri, che mi hanno consigliato di sfruttare, al meglio, delle doti naturali, sia per quanto concerne la voce che una buona predisposizione scenica e, da lì, incominciai a dedicarmi al teatro, portando, in scena, negli anni, diversi lavori”.

 

Quali sono stati i tuoi mentori e punti di riferimento, che ti hanno consentito di intraprendere questo percorso?

“Tantissimi, perché, contestualmente, andavo a vedere i lavori teatrali che portavano in scena, cercando di apprendere da loro, di volta in volta, qualcosa di più. Insomma tipo un “ladro”, cercando di rubare qualcosa. I nomi? Te ne cito alcuni/e (Michele La Ginestra, Marco Zadra, Marco Simeoli, Francesca Nunzi, Francesco Pannofino, Marco Giallini, Stefania Sandrelli, Monica Guerritore, Claudia Gerini, Milena Miconi. Blas Roca Rey etc etc)”.

 

In scena, essendo a stretto contatto, con svariati attori, che insegnamenti ti hanno trasmesso e che ti porti, oggi, nel tuo bagaglio?

“L’insegnamento più importante, l’umiltà, l’affrontare ogni nuovo lavoro con passione, entusiasmo, impegno e che il teatro è come un’orchestra. Tutti gli artisti e tutti i ruoli sono importanti e, se, a volte, il tuo ruolo prevede pochissime battute, non ha importanza. Devi dare il meglio, perché anche un piccolo ruolo può diventare un grandissimo ruolo, per le emozioni che sai trasferire agli altri”.

 

Essendo siciliano, mi corre l’obbligo di porti questa domanda. La Sicilia si è avvalsa del talento di due indiscussi rappresentanti ed esponenti del cinema e del teatro italiano, per eccellenza, ed amati da tutti: gli indimenticabili Franco Franchi e Ciccio Ingrassia. Hai avuto modo di conoscerli? Hai attinto dalla loro arte, per dare sfogo alla tua?

“Seppur non abbia avuto l’onore di conoscere, di persona, Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, li ho sempre considerati grandissimi attori, perché lo erano, davvero, anche se, spesso, in maniera superficiale, venivano giudicati come attori comici, ma per film di livello popolare. Da loro, ho appreso un esempio importante: come due personaggi diversissimi, tra loro, abbiano potuto costituire un connubio incredibile. Ma ho ammirato alcuni grandissimi attori siciliani come Turi Ferro, Tuccio Musumeci, Pippo Pattavina, colonne portanti del glorioso Teatro Stabile Catanese”.

 

Da attore, in quale rappresentazione teatrale o progetto televisivo, sogneresti, un giorno, di poter prendere parte?

“Mi piace questa tua domanda. Significa che, anche alla mia età, posso, ancora, coltivare dei sogni. Perché, no! A livello teatrale, con l’aiuto di validi colleghi, pieni di entusiasmo, mi piacerebbe portare in scena alcuni classici intramontabili dei lavori di Garinei e Giovannini, delle belle commedie di Georges Feydeau etc. A livello televisivo, mi trovo ai nastri di partenza, con un progetto che riguarda una docufiction dedicata al “Viaggio di Ghoete in Sicilia” e questo impegno mi esalta molto, perché, finalmente, sarà messa, nella giusta luce, la Sicilia, per la sua infinita e variegata ricchezza artistica e culturale”.

 

A chi sogna di intraprendere questo percorso, che consigli ti senti di dare?

“Di studiare, seriamente, nelle accademie serie, affidandosi a mani, veramente, esperte, profondendo impegno e passione infinita. E, alla fine, del percorso di studio, non montarsi la testa e restare umili, con i piedi per terra e disposti ad una gavetta, spesso, da affrontare con perseveranza, per crescere, gradualmente, e di non abbattersi, quando la strada, magari, è in salita”.

 

Giovanbattista, ma con tutti questi impegni, non è che trascurerai le rubriche su Radio Studio 107 Milano? Mi raccomando!

“Mai, mai, assolutamente! Come potrei? Ormai, sono quasi quattro anni che faccio parte di questa grande famiglia di Radio Studio 107 Milano e delle trasmissioni curate e ideate del mio carissimo amico Alessandro Contedini e, poi, non in ultimo, come farei a non leggere i redazionali della cara Anna Maria Iozzi? Impossibile!

 

A questo punto, non mi resta che augurarti un bel in bocca al lupo e congratularmi vivamente, per il tuo talento e per i tuoi successi futuri.

“Grazie e W il Lupo e sono io a congratularmi, con te, per la tua professionalità, quale giornalista che infondi a piene mani”.