Dino Bettamin, macellaio 70enne di Montebelluna, in provincia di Treviso, da cinque anni malato di Sclerosi laterale amiotrofica (Sla), ha deciso di essere sottoposto a "sedazione palliativa" ed è morto.

"Voglio dormire fino all’arrivo della morte, senza più soffrire". E così, su sua richiesta, Bettamin ha smesso di vivere facendo rispettare anche il suo rifiuto a qualsiasi trattamento, compresa la nutrizione artificiale. L’uomo è deceduto il 13 febbraio.

Il suo, come riportano i media locali, è il primo caso di "sedazione profonda" somministrata ad un malato di Sla.

"Non si parli di eutanasia: il paziente può chiedere di sospendere certe terapie perché oltrepassarle sarebbe un accanimento terapeutico". Lo dice il direttore generale dell’Ulss 2 Francesco Benazzi sul caso di Dino Bettamin. "Dal punto di vista etico – puntualizza – i nostri medici hanno la strada segnata del Comitato di bioetica".

Per Benazzi, gli operatori sanitari nello specifico "hanno assolto il loro compito in scienza e coscienza.