Il segretario generale Cgil, Maurizio Landini, ha concluso con un discorso dal palco allestito in piazza Madonna di Loreto a Roma la manifestazione per lo sciopero regionale del Lazio, dove ha commentato la settimana di mobilitazione indetta contro la prima legge di bilancio del governo Meloni.
"La nostra battaglia -ha detto Landini - è per un Paese nuovo, un Paese diverso, fondato sulla giustizia sociale e sulla possibilità per le persone che lavorano di realizzarsi in ciò che fanno. ...La manovra non affronta i problemi del Paese. La gente non arriva alla fine del mese, i salari sono tra i più bassi d'Europa, i livelli di precarietà sono altissimi. I giovani sono costretti ad andarsene dall'Italia e siamo in presenza di un'evasione fiscale che è la più alta d'Europa. ...Noi stiamo chiedendo di ridurre la tassazione sul lavoro dipendente, di cancellare i voucher e non di ripristinarli. E continuiamo a chiedere investimenti investire sulla sanità, sulla scuola, sulla pubblica amministrazione per creare lavoro. ...Questo esecutivo ci ha spiegato che faceva un grande intervento sul taglio dei contributi sui salari. Ha deciso, poi, di prorogare il 2 per cento del governo Draghi senza aggiungere nulla. Questo nuovo governo non può fare la parte di Totò che vende la Fontana di Trevi. ...Rispetto al governo Draghi, vedo un peggioramento. Con il precedente esecutivo avevamo ottenuto la decontribuzione del cuneo fiscale e un sostegno ai redditi bassi, con il governo Meloni la decontribuzione è rimasta al 2%, i prelievi sugli extraprofitti sono diminuiti, non si combatte l'evasione fiscale e s'introducono voucher e flat tax. Non c'è continuità con il governo Draghi, bensì un peggioramento. ...Questo governo ha avuto la maggioranza dei voti e potrà anche durare cinque anni, ma in queste elezioni ha ottenuto 12 milioni di voti, mentre 15 milioni d'italiani hanno votato altri partiti e ben 18 milioni si sono astenuti. L'idea che il governo, da solo, sia in grado di rappresentare il Paese, non è vera. ...Quella sulle partite Iva è una pura marchetta elettorale. E alle partite Iva dico: non vi fate fregare. A voi non servono meno tasse, ma più diritti, le ferie, la malattia, la maternità. ...Non ci fermeremo. Ho visto la partecipazione dei lavoratori che dicono proprio questo: andate avanti, ottenete risultati, cambiate la manovra. E Meloni stia tranquilla: siamo gente che può durare a lungo, forti delle ragioni e del coraggio di metterci la faccia".
La settimana di scioperi è stata organizzata per protestare a causa di una legge di Bilancio sbagliata e da cambiare:
- di aumentare i salari detassando gli aumenti dei contratti nazionali, portando la decontribuzione al 5% per i salari fino a 35.000 euro per recuperare almeno una mensilità, e introducendo un meccanismo automatico di indicizzazione delle detrazioni all’inflazione (così detto recupero del drenaggio fiscale);
- di conferire tutele a tutte le forme di lavoro, assegnando ai CCNL un valore generale, sancendo così anche un salario minimo e diritti normativi universali;
- di eliminare le forme di lavoro precario per un unico contratto di inserimento al lavoro con contenuto formativo;
- una riforma fiscale che rispetti il principio della progressività;
- la tassazione degli extraprofitti che generi risorse per un contributo straordinario di solidarietà;
- la rivalutazione delle pensioni;
- risorse per il diritto all’istruzione, per la sanità che ha affrontato e sta affrontando gli effetti drammatici della pandemia;
- di cancellare la Legge Fornero e introdurre: l’uscita flessibile dal lavoro a partire dai 62 anni, il riconoscimento della diversa gravosità dei lavori, la pensione di garanzia per i giovani e per chi ha carriere discontinue e “povere”, il riconoscimento del lavoro di cura, il riconoscimento delle differenze di genere, l’uscita con 41 anni di contributi.