Questo il comunicato stampa del Consiglio nazionale, pubblicato il 1 agosto, sulla prossima Assemblea costituente del Movimento 5 Stelle:

Il Consiglio nazionale approva procedure e tappe per l’Assemblea costituente. Un grande percorso di democrazia partecipativa per rilanciare soluzioni e proposte politiche.Il Consiglio Nazionale del M5S ha oggi approvato le fasi, i meccanismi e il funzionamento del processo di democrazia “partecipativa” per l’Assemblea costituente del Movimento 5 Stelle. L’obiettivo principale è coinvolgere i cittadini per elaborare proposte e soluzioni sui temi più importanti di cui il Movimento dovrà occuparsi nei prossimi anni.L’innovazione più radicale di questo processo partecipativo risiede soprattutto nel metodo: il Movimento 5 Stelle si metterà in discussione come mai ha fatto prima d’ora dalla sua fondazione e, partendo dall’ascolto, condividerà e discuterà le posizioni da adottare, le scelte da assumere e gli obiettivi da perseguire.Le regole chiave del metodo deliberativo saranno: inclusività, trasparenza, accessibilità e accountability. Questo percorso avrà l’obiettivo di aprirsi alla partecipazione di tutti, iscritti e simpatizzanti, fornendo le informazioni essenziali per una discussione informata e strutturata che possa stimolare soluzioni condivise ed efficaci. Per questo motivo il processo non verrà governato dall’attuale vertice politico del Movimento 5 Stelle, ma sarà coordinato da un gruppo di esperti che agiranno come facilitator con l’obiettivo di rendere il processo pienamente trasparente.Il percorso di partecipazione, diviso in tre fasi, sarà guidato dalla Carta dei Principi e dei Valori e prevede la discussione di tutte le proposte che rientrano nel quadro valoriale e ideale del documento fondante del Movimento. Sarà possibile, tuttavia, anche discutere e votare proposte di integrazione e aggiornamento della Carta stessa.La prima fase di ascolto darà il via al processo partecipativo, con il coinvolgimento di tutta la comunità politica del Movimento, composta non solo dagli iscritti ma anche da tutti i cittadini che condividono la Carta dei Principi e dei Valori del Movimento. Le istanze e le proposte emerse in questa fase verranno aggregate in “filoni di bisogni”, sottoposti a una sottoscrizione aperta a tutti i partecipanti tramite un portale web e finalizzata a selezionare le tematiche ritenuti più rilevanti.La seconda fase costituirà il vero e proprio confronto deliberativo, con la possibilità di discutere in profondità i temi. Sarà organizzata su più giornate e affidata a un campione stratificato di 300 partecipanti rappresentativi dell’intera base, per garantire un dialogo proficuo e approfondito. I partecipanti saranno identificati secondo tre criteri di stratificazione: il genere, la classe di età e la residenza per macro-area geografica. Nella stratificazione sarà dato particolare rilievo ai giovani e alle donne, per garantire che ci sia una giusta valorizzazione delle loro sensibilità.La terza fase, l’Assemblea Costituente. Al termine del processo deliberativo sarà redatto un “documento di indirizzo”, contenente le soluzioni più condivise, che sarà discusso e votato durante la terza fase, l’Assemblea Costituente, composta dagli iscritti che potranno partecipare alle tavole rotonde tematiche guidate dagli eletti (parlamentari nazionali ed europei e consiglieri territoriali). Alla grande Assemblea finale, programmata in autunno, gli iscritti potranno partecipare in presenza e da remoto e il tutto si chiuderà con il voto degli iscritti sulle proposte emerse dal processo partecipativo, con una votazione in diretta che avrà effetti immediati sulle eventuali modifiche allo Statuto del Movimento e sul programma politico.Il Movimento sarà affiancato e coadiuvato nel corso dell’iter da Avventura Urbana, società leader in Italia nella gestione di processi complessi e innovativi nelle politiche pubbliche. In trent’anni di esperienza, Avventura Urbana ha realizzato oltre 370 progetti per 180 amministrazioni pubbliche e aziende private implementando processi partecipativi che tengono conto delle diverse posizioni delle parti interessate e consentono di raggiungere soluzioni sostenibili e condivise.

Per spiegare meglio l'iniziativa, Conte ha rilasciato una intervista al Corriere della Sera.

Viste le premesse, Conte ha però negato che ci sia l'intenzione di "disfarsi" del fondatore del Movimente, Beppe Grillo, facendo presente però che ci sono visioni diverse sulla gestione dell'assemblea costituente, pur concordando entrambi di essere concentrati sullo stesso ociettivo: il rilancio dell'azione politica del Movimento.

In relazione al processo costituente, il presidente del M5S ha ricordato che il logo del Movimento appartiene all'associazione Movimento 5 Stelle, non a Grillo.

Conte ha respinto l'idea di incontri ristretti per predeterminare i temi da discutere all'assemblea, rimarcando che saranno i cittadini a decidere tramite un processo in tre fasi, coinvolgendo anche non iscritti e minorenni.

Il Movimento, ha detto Conte, sta evolvendo dalla democrazia diretta a una democrazia partecipativa, per coinvolgere maggiormente i cittadini nella fase della proposta e della discussione.

Questo potrebbe portare ad un cambiamento del M5S per come lo abbiamo sempre conosciuto? Non è escluso. Cambiare nome e revocare il tetto ai due mandati sono temi che potrebbero essere discussi e decisi dalla comunità.

Conte, difendendosi dalle critiche per non aver messo ai voti l'adesione al gruppo di Left a Strasburgo, in rapporto alla strategia politica ha dichiarato che l'obiettivo principale del M5S è sostituire l'attuale governo con un progetto politico di qualità, sia nei contenuti che nelle alleanze.

Conte dice di collocarsi al centro dello schieramento progressista e non esclude collaborazioni con il Pd, pur sottolineando la necessità di chiarezza sulla politica estera. Chiarezza che però lui sembra non avere almeno in relazione agli Stati Uniti, evitando di schierarsi tra Kamala Harris e Donald Trump, sostenendo che l'Italia dovrà mantenere il dialogo tradizionale con gli USA indipendentemente dal risultato delle elezioni.

Questo il testo dell'intervista:
 Giuseppe Conte, freudianamente parlando per i 5 Stelle è giunta l'ora di «disfarsi» del padre Grillo?«Non è questo il tema».
E allora qual è il tema? Il fondatore va da una parte e lei, con buona parte del Movimento, dall'altra. Il vostro scambio epistolare è cristallino.«Con Grillo abbiamo visioni diverse sullo svolgimento dell'assemblea costituente, ma ora dobbiamo concentrarci su questo processo. E arrivata l'ora di rilanciare la nostra azione politica, di reagire a un contesto di disimpegno e di disaffezione dei cittadini. Tutto ciò non si può fermare».
Ossia neppure Grillo può fermarlo. Con il garante vi siete più sentiti o visti dopo l'uno-due sul sito del Movimento? O avete in programma di farlo prima dell'assemblea costituente?«No, non ci siamo né visti né sentiti. Ma non ho alcun problema a farlo».
Marco Travaglio, direttore del «Fatto quotidiano», giornale molto attento alle vostre dinamiche, ha attribuito la sortita del garante, stigmatizzandola, a un «fatto caratteriale, psicologico, umorale». Concorda? «Non voglio ridurre la questione a un fatto personalistico». Appartiene a Grillo il logo del M5S?«No, appartiene all'associazione Movimento 5 Stelle».
Rispondendo alla lettera del fondatore, lei ha respinto la proposta di incontri «del gruppo ristretto» per predefinire i temi di cui discuterete. Ma non è quello che avete sempre fatto all'hotel Forum a Roma?«Non bisogna fare confusione. Grillo lo incontravo e continuerò a farlo. Ma sarebbe sbagliato se i quesiti di cui parleremo in assemblea venissero predeterminati da noi con lui. Non saremo a noi a decidere».
 E chi li deciderà quindi?«I cittadini, in un processo che si svolgerà in tre fasi».
 Si riferisce agli iscritti al Movimento?«Iscritti e non iscritti, via web, inoltreranno i loro progetti, le possibili modifiche del regolamento. Poi approfondiranno le proposte 300 delegati rappresentativi della nostra comunità. Saranno estratti a sorte tra gli iscritti, così da massimizzare la diversità di posizioni, e affiancati da mediatori imparziali della società Avventura urbana. Ascolteremo anche giovani minorenni, a partire dai 14 anni. Infine sarà tutto messo ai voti in una assemblea di due giorni a cui parteciperanno gli iscritti e gli eletti del Movimento».
È quella che lei ha definito democrazia partecipativa. Si può affermare che la tanto sbandierata democrazia diretta delle origini si è rivelata un clamoroso buco nell'acqua?«No. Rispetto a partiti strutturati con correnti che nei fatti si rivelano strutture di potere il nostro è stato un metodo innovativo. Ma il Movimento è tale perché è in continua evoluzione. Adesso bisogna andare oltre la democrazia diretta: per coinvolgere i cittadini non basta più chiamarli a votare su un quesito predisposto dall'alto, serve farli partecipare anche nella fase della proposta e della discussione».
 Comunque i numeri della partecipazione, quando mettevate ai voti le vostre proposte, a volte erano imbarazzanti.«Per questo apriamo a un coinvolgimento più intenso e apriamo anche ai non iscritti e ai minorenni, per questo vogliamo la democrazia partecipativa. L'astensionismo e il calo di partecipazione ha avuto un impatto su tutta la società. E quindi anche su di noi».
Cambierete nome?«Decideranno i cittadini che parteciperanno al nostro processo se questo è un tema da mettere sul tavolo».
Quindi non lo esclude?«Non dipende da me, ma dalla nostra comunità. Non ci sarà alcuna intermediazione politica da parte mia e dell'attuale vertice politico. Non sarò io a indirizzare questa rifondazione decidendo di che cosa si deve o non si deve discutere. Si deve svolgere tutto senza indebiti condizionamenti dall'esterno. Quindi sì, se la questione sarà posta la voteremo».
E la revoca del tetto ai due mandati?«Idem».
Lei parla di democrazia partecipativa, ma c'è chi la critica per non aver messo ai voti l'adesione al gruppo di Left a Strasburgo.«È una prova di sei mesi. Si potrà discutere anche di questo nella Costituente».
Presidente Conte, il M5S ha governato con Salvini, con il Pd, con Draghi. Vi fermerete a sinistra?«lI nostro obiettivo è mandare a casa questo governo disastroso e portare avanti un progetto politico di grande qualità sia per contenuti sia per alleanze».
Però non mi ha risposto.«Diciamo che siamo al centro dello schieramento progressista. Nel senso che siamo centrali».
Al centro del campo largo con cui andrete in Emilia-Romagna, Umbria e vedremo Liguria. Con Renzi quindi tutto ok. L'ha stupita la sua apertura?«Di Renzi ormai non mi stupisce nulla».
Allora tutto bene, vi alleerete.«Per battere Meloni servono progetti seri e compagni di viaggio affidabili. Per noi è imprescindibile l'etica pubblica, che rimarrà sempre al centro al centro della nostra azione politica. Possiamo progettare solo con chi nei fatti e nei comportamenti dimostra di condividere questo principio».
 E con il Pd invece? Potrete andare d'accordo nonostante le differenze, importanti, sulla politica estera?«Il Pd si vanta di essere un partito plurale perché contiene tante sensibilità, ma sulla politica estera dovrà chiarire bene la sua linea perché le sfide da affrontare sono essenziali e richiedono lungimiranza e fermezza».
La premier Giorgia Meloni è andata in Cina dopo essere uscita dalla Via della Seta. Quel memorandum l'aveva firmato il suo governo nel 2019. Pentito?«Meloni è dovuta andare in Cina per ricucire uno strappo che lei stessa ha prodotto. Tutta la politica estera del governo, dal piano Mattei alla governance europea, si sta rivelando fallimentare e temo davvero che questo governo difficilmente riuscirà a tutelare i nostri interessi nazionali».
Alle elezioni americane ora è in campo Kamala Harris. Elly Schlein è schierata con la vicepresidente e Matteo Salvini con Trump. Lei?«Io penso che, sia se vince Trump sia se vince Harris, l'Italia dovrà portare avanti il suo tradizionale dialogo con gli Usa».