Secondo quanto ha dichiarato il ministro dell'Interno Salvini, "nel pommeriggio, al massimo entro l'ora di cena" donerà, questo il verbo da lui usato, il decreto sicurezza e immigrazione con "regole più severe per i delinquenti, per i furbetti, per gli approfittatori".

Lo ha detto mentre era in missione in Ghana, raggiunto telefonicamente per una intervista da un'emittente radiofonica.

Quello di cui Salvini parla è la conversione in legge del decreto-legge 4 ottobre 2018, n. 113, recante disposizioni urgenti in materia di protezione internazionale e immigrazione, sicurezza pubblica, nonché misure per la funzionalità del Ministero dell'interno e l'organizzazione e il funzionamento dell'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, approdato in prima lettura al Senato e su cui l'Aula, quest'oggi è chiamata a porre il voto di fiducia.

Un voto, in prima lettura, che dovrà poi essere confermato alla Camera. Un voto di fiducia che è un'ulteriore mancanza da parte del Movimento 5 Stelle rispetto alle proprie convinzioni e alle promesse fatte agli elettori. Ma non tutti i senatori pentastellati erano convinti dei contenuti del provvedimento e, probabilmente, continuano a non esserlo. Pertanto, sarà interessante conoscere se ci saranno voti contrari e se ci saranno conseguenze, intese come espulsioni, in relazione a tale voto.

Che cosa abbia a che fare la sicurezza con l'immigrazione è ancora materia che la logica, quella della normalità non ancora corrotta dalla propaganda leghista, non è ancora riuscita a spiegare. E secondo quanto scritto nel decreto, la sicurezza, in relazione ai migranti, sta nel restringere le condizioni per l'accoglienza e rendere pessime le condizioni di vita dei richiedenti asilo.

E secondo la logica dei leghisti questa sarebbe sicurezza, questo sarebbe punire i delinquenti e questo sarebbe favorire i "migranti buoni". Inspiegabile, allora, l'avversione dimostrata dal ministro Salvini nei confronti di Mimmo Lucano e del suo modello Riace, dato che cercava solo di dare un senso alla vita dei richiedenti asilo e dei rifugiati, senza farli vegetare nei lager... dato che non erano delinquenti e per questo appartenevano alla categoria, secondo gli schemi di Salvini, dei migranti buoni.

Ma è inutile avventurarsi nei complessi ed inestricabili meccanismi che ispirano la propaganda leghista e supportano l'alleanza tra Lega e 5 Stelle. Non è da +tutti capirne la logica e la coerenza.

Così i 5 Stelle oggi voteranno la fiducia ad un provvedimento che fa storcere il naso ad alcuni dei propri senatori, mentre altri se lo turano facendo finta di essere contenti e soddisfatti, nonostante, però, che il Movimento non abbia ricevuto alcuna certezza che il decreto definito SpazzaCorrotti venga accettato dalla Lega alla stessa maniera... senza venir modificato.

Come fa sapere il Movimento sul suo blog, "con lo stop della prescrizione dopo la sentenza di primo grado, non ci sarà più nessuna campanella a salvare i delinquenti. Non assisteremo più allo spettacolo assurdo di persone riconosciute colpevoli dal tribunale, magari condannate a diversi anni di carcere, che semplicemente la passano liscia perché il processo è durato troppo e non c’è più tempo per una sentenza definitiva. Basta con i furbetti che, negli anni, hanno fatto della prescrizione uno strumento per evitare di pagare il proprio conto con la giustizia, puntando sulle lungaggini processuali o cercando sempre nuovi espedienti per guadagnare tempo. E' una anomalia tutta Italiana e va corretta! Solamente qui da noi la prescrizione è fatta per garantire e favorire l'impunità. E' inaccettabile, ed è per mettere fine a questo meccanismo malato che una nuova norma, voluta dai cittadini, è pronta per cambiare le cose sul serio.

Sospendere la prescrizione dopo il primo grado significa che i reati commessi da truffatori, ladri, evasori, corrotti e tanti altri non scadono. Questo, insieme ad altre misure organiche studiate per il sistema giudiziario nazionale, consentirà, finalmente di arrivare fino alla fine dei procedimenti e di colpire davvero i criminali. Il tutto tenendo sempre ben presente il fatto che un processo deve avere una durata ragionevole. La giustizia, quella vera, concreta e certa nella quale crediamo, non ha date di scadenza. E’ più che ragionevole: i procedimenti devono arrivare fino in fondo!"

Eppure, la Lega, la stessa forza politica di cui Salvini è segretario, e lo stesso Salvini che oggi ci dona "regole più severe per i delinquenti, per i furbetti, per gli approfittatori", di stop alla prescrizione non ne vogliono sentir parlare, concedendo, quindi, la possibilità ai delinquenti, ai furbetti e agli approfittatori di poterla fare franca. Ma non voleva combatterli?

Ma forse una logica in ciò che Salvini propone c'è... eccome se c'è. I delinquenti che lui dice di voler combattere sono quelli che non possono permettersi un avvocato come la ministra Bongiorno, in grado di attaccarsi ad un cavillo per giustificare un processo in appello e farlo durare fino alle calende greche in modo da raggiungere i termini della prescrizione e rendere così innocente qualunque delinquente sia però in grado di pagarle la parcella.

Uno strano concetto di legalità, quello che viene proposto dalla Lega e supportato, in parte, dal Movimento 5 Stelle. Ma per i feroci sostenitori del Governo giallo-verde queste sono solo sottigliezze di poco conto, l'importante è che a loro venga offerto un colpevole, chiunque sia, ma meglio se straniero e soprattutto di un colore diverso dal proprio.