Il mese di Aprile non è un buon mese per Matteo Renzi, perlomeno per quanto riguarda la geografia.

Quando era sindaco di Firenze, per Rizzoli pubblica il libro dal titolo "Stil novo", incorrendo in un errore incredibile oltre che grossolano.
«Alla mia destra c'è il quartiere di Gavinana che nel 1530, diventa teatro dello scontro tra le forze della Repubblica e quelle di Carlo V».

Come già al tempo faceva notare un articolo apparso su Il Tirreno, Matteo Renzi aveva confuso il paese di Gavinana, nella montagna pistoiese, dove fu ucciso Francesco Ferrucci con l’omonimo quartiere di Firenze!
Neanche fosse stata una barzelletta di Pierino! E tutto questo stampato in un libro da un editore di primo piano come Rizzoli!

Nell'articolo si legge che a rivelare la gaffe è stato su Fb Mauro Banchini, responsabile comunicazioni sociali della diocesi di Pistoia che, facendo ricorso all'ironia, commenta così la gaffe del sindaco: «Se fossi nei panni del sindaco di San Marcello Pistoiese, inizierei un'azione per risarcimento danni da immagine ferita. Direi che un milione di euro, a servizio della disastrata economia montanina, potrebbe bastare».

Successivamente, come riporta la Nazione, alcuni giovani del Pdl due giorni dopo deposero una falsa lapide in piazza Gavinana a Firenze per sottolineare l'errore storico-geografico contenuto, appunto, nel libro di Renzi.

Matteo Renzi, quindi, non è molto ferrato con la geografia e non è nuovo a gaffe clamorose. Quindi non deve stupire l'ennesimo errore grossolano, commesso stavolta non più ai danni di un paesino della montagna pistoiese, ma addirittura nei confronti di uno Stato, la Svizzera! Ma bisogna anche capire che una gaffe da presidente del Consiglio debba essere adeguata al ruolo.

Ieri, nella consueta conferenza stampa al termine del CdM, Matteo Renzi con a fianco un silente ministro Delrio, ha, come suo solito, enfatizzato la sua azione di governo: «Noi siamo l'unico paese al mondo che in questo momento sta facendo tre opere strepitose, dal punto di vista ingegneristico di collegamento con l'Europa. Noi abbiamo tre tunnel [...] che sono: il Gottardo che si inaugura il 1 giugno con la Svizzera, il Brennero che abbiamo sbloccato noi e che ci collega con l'Austria e la Torino - Lione con la Francia. Siamo il paese che sta investendo quasi 30 miliardi ... 28 miliardi di euro, ma cofinanziati per collegarsi con il resto d'Europa».

La gaffe non è passata inosservata, e così in rete si sono sprecate le ironie sul premier che è dovuto correre ai ripari dicendo che lui stava parlando dei tre tunnel che collegano l'Italia all'Europa e che, riguardo l'inaugurazione, non si riferiva all'italianità ma all'invito ricevuto insieme ad altri leader europei per essere presente all'inaugurazione di giugno.

Ma gli Svizzeri, non hanno gradito il chiarimento di Renzi, come appare da un articolo sul sito della RSI. «Renzi sicuramente conosce la data di inaugurazione della nuova trasversale alpina, che effettivamente avverrà il 1 giugno ed alla quale è prevista la sua presenza. Qualcuno dovrebbe però forse informarlo che si dovrà portare il passaporto, perché la galleria dista 75 chilometri dal confine italiano, e dovrà venire in Svizzera per assistere all’evento.

Alptransit è infatti completamente in territorio elvetico, come elvetico è il progetto, anche se è vero che ci hanno lavorato centinaia di operai italiani.

Vero pure che l’Italia dovrebbe garantire la prosecuzione delle opere ferroviarie in territorio italiano. Opere peraltro che al momento sembrano tutt’altro che garantite».