Succedeva oggi: l'8 agosto del 1891 nasceva a Siegen il futuro compositore, violinista e direttore d'orchestra Adolf Busch. 

La sua ricca carriera ha visto un'attività di spicco col Busch Quartett, quartetto particolarmente ammirato all'epoca per le interpretazioni dei capolavori di Beethoven, Schubert e Brahms, ma può anche annoverare tante esibizioni in qualità di solista, alcune delle quali registrate all'epoca e oggi rintracciabili su YouTube (cfr. rimando a fine articolo).

Al pari dei suoi fratelli Fritz Busch, direttore d'orchestra, ed Hermann Busch, violoncellista, Adolf Busch è stato un aperto contestatore del nazismo, cosa che lo ha portato ad emigrare negli USA nel 1939. Questo dettaglio della vita di Adolf Busch ci porta al doppio CD "Musica & Regime 4", pubblicato da NovAntiqua, in cui Stefano Zanobini affronta la Suite op.16a per Viola.

Dedicata da Busch al violista commilitone del Busch Quartett, la Suite è un chiaro omaggio ai lavori per violino solo, per viola sola e per violoncello solo di Max Reger, lavori in cui Reger propone un linguaggio post-romantico di lignaggio tedesco, che affonda le sue radici nella musica di Johann Sebastian Bach (si rammenta ad esempio le sei Suites per violoncello solo e le Sei Sonate e Partite per violino solo di Bach, che Reger prese a modello per i suoi lavori).

In "Musica & Regime 4" compare un altro omaggio alla tradizione tedesca e a Bach in particolare, ovvero la Sonata op.7 di Günther Raphael. La disposizione dei movimenti della Sonata op.7 (Preludio, Fuga, Gavotta, Andante, Minuetto, Giga) ricorda evidentemente lo schema abituale di una Suite, con l'arricchimento di una Fuga (cfr. la Suite n.5 per violoncello solo di Bach).
Il linguaggio di Raphael, a confronto con quello di Adolf Busch, suona meno limpido e sereno e propone una complessità armonica che risulta densa e impastata; ciò risulta evidente se si ascoltano alternativamente i movimenti di Giga che compaiono in entrambi le sonate di Busch e Raphael.

Linguaggio di evidente rottura è invece quello di Paul Hindemith con la Sonata op.31 n.4. Hindemith ha composto quattro sonate per viola sola in un arco di tempo che va dal 1919 al 1937, la Sonata op.31 n.4 è la terza in ordine cronologico. La sonata si apre con un violento e vigoroso moto perpetuo, in cui l'ossessione ritmica è forsennata e, nella sua brutalità ipnotica, ricorda balli liberatori come quello della tarantola, e si chiude con un movimento con tema e variazioni, dove nuovamente ritmi magmatici affiorano con forza. Unico, piccolo cammeo di serenità è il movimento centrale, un breve interludio lirico.

Il secondo CD si apre con la melodia iniziale del VI quartetto di Belá Bartók. Se il compositore aggiunse questa melodia al primo movimento come ad memoriam per la scomparsa di sua madre, nel CD il triste e breve canto di Bartók anticipa due lavori di compositori morti a giovane età in campo di concentramento: Gideon Klein e Sandór Vandór.

Nel complesso la pubblicazione è un bell'omaggio a compositori la cui musica è stata vietata durante la Germania nazista e ha il merito di proporre in prima mondiale la Sonatina di Sandór Vandór, compositore a cui l'Olocausto ha privato della vita ma anche della possibilità di un riconoscimento musicale.
 
L'esecuzione di Stefano Zanobini alla viola è decisamente esplicativa e sembra voler rendere tonale anche i momenti più avanguardisti, avvicinandosi alla ricerca armonica di Hindemith, il quale sosteneva di riuscire ad inquadrare ed analizzare in un sistema armonico tradizionale qualsiasi brano musicale, anche se atonale o dodecafonico. Tale interpretazione musicale ha quindi il pregio di rendere espressivo e godibile ogni momento dei due CD.

Qualità: ⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️
Titolo: Musica & Regime 4
Contenuto: Adolf Busch: Suite op.16a, Günther Raphael: Sonate für Bratsche allein op.7, Paul Hindemith: Sonate für Bratsche Allein op.31 n.4, Bèla Bartòk: Mesto from String Quartet n.6, Sandor Vandor alias J. Alezander Venetianer: Sonatine für Bratsche allein, Gideon Klein: Pomalu.


L'album è reperibile sul sito della casa discografica NovAntiqua, nei negozi di dischi di musica classica e, in formato digitale, su Spotify.