Secondo fonti stampa palestinesi, questa domenica alcuni soldati israeliani sono stati attaccati ad un posto di blocco nei pressi dell'insediamento di coloni ebrei di Ariel nel nord della Cisgiordania.
Secondo quanto riportato dalle forze di sicurezza israeliane, una persona, ritenuta un palestinese, ha prima accoltellato un soldato israeliano, poi gli ha sottratto l'arma ed ha iniziato a sparare contro gli altri soldati presenti.
Secondo la Wafa, due soldati israeliani sarebbero stati uccisi, mentre altri due sarebbero rimasti feriti. Altre fonti palestinesi parlano invece di tre soldati israeliani rimasti uccisi. Infine, fonti israeliane riferiscono di un soldato rimasto ucciso e di altri due feriti in modo grave.
L'aggressore è riuscito a fuggire e, contemporaneamente, è cominciata una caccia all'uomo con i soldati che hanno iniziato a rastrellare l'area, facendo irruzione nel vicino villaggio di Brouqin, a ovest di Salfit, e bloccando le strade intorno alla zona, oltre a quelle che portano alle città settentrionali di Qalqilya e Nablus.
Una nota a margine. Quanto accaduto, forse, è da considerarsi una non notizia, perché sempre più numerosi e continui, soprattutto negli ultimi tempi, sono gli episodi di guerra tra israeliani e palestinesi, sia in Cisgiordania che a Gaza.
Quello che ci si dimentica è che Israele sta occupando militarmente da oltre 50 anni un territorio non suo, impedendo al popolo palestinese il diritto alla propria autonomia, in disprezzo a qualsiasi legge internazionale riconosciuta dai "democraticissimi" Stati occidentali.
L'attacco odierno, nonostante fosse rivolto contro soldati appartenenti a forze militari di occupazione, dalla stampa italiana è stato definito un attacco terroristico e, di conseguenza, l'aggressore un terrorista. Le stesse fonti di stampa, inoltre, in passato hanno ritenuto legittimo che dei soldati israeliani uccidessero a Gaza oltre un centinaio di persone inermi, tra cui anche donne, bambini, giornalisti e medici, colpevoli di manifestare ad alcune decine di metri dalle "barriere" di protezione del Confine tra la Striscia e lo Stato ebraico. Quelle stesse fonti non hanno definito terroristi i soldati israeliani che hanno massacrato dei civili inermi.